“Potevamo perdere, ma con 1700 voti di scarto no, è stato troppo. Ora ci impegneremo fino allo spasmo per far eleggere 5 o 6 nostri consiglieri. Ci sono persone che marciano contro, ma dobbiamo andare avanti. Se Luigi Miranda fosse entrato nella Lega un anno fa, quando glielo proposi, le cose sarebbero andate diversamente oggi. Ma lui ha voluto prendere tempo, si voleva ritirare, voleva esercitare la sua professione. Ieri ci ha ringraziato tutti, adesso dobbiamo lavorare, dobbiamo trovare 32 persone da mettere in lista e fare quadrato attorno a Franco Landella. Staremo con lui se si atterrà al nostro programma: Legalità, Sicurezza, stop Immigrazione, Piano del Commercio e raccolta differenziata con sistemi di premialità per i cittadini”.
Parla con il cuore in mano il responsabile del tesseramento Silvano Contini, leghista della primissima ora, che è stato uno dei volontari alle Primarie, perennemente ai tavoli del voto. Lui si candiderà, perché, dice, “ognuno è arbitro delle sue scelte, ma io non sono un topo che abbandona la nave”.
“Non possiamo fare 7 o 8 liste civiche come hanno fatto in Sardegna, sarebbe la guerra dopo”, rimarca. “A noi a queste Primarie è mancato il valore aggiunto. IdeA non ha fatto nulla per Miranda. Abbiamo votato noi militanti, io ho portato un centinaio di persone, compresi i miei genitori con le stampelle. Ha lavorato la base, hanno lavorato il gruppo dei giovani, che giustamente ora punterà per Mario Giampietro candidato, ma i consiglieri, caroppiani e anticaroppiani, hanno lavorato pochissimo, il minimo indispensabile. È stato chiaro Vigiano, se Landella si atterrà al nostro programma alle nostre istanze resteremo in coalizione”.
Ieri nella sede del Viale della Stazione i leghisti si sono incontrati e hanno fatto il punto. Ci sarà tempo per riflettere su chi ha sbagliato, su quale messaggio doveva essere meglio comunicato. “Ci siamo dovuti ingoiare le Primarie perché a Bari non avevano nessun candidato adeguato contro Decaro. I due parlamentari hanno preteso Salvini a Bari, ma non c’è stata la volontà politica di farlo venire a Foggia, che resta la prima città capoluogo con le migliori performance”, è la consapevolezza.
Il tema delle liste è ora quanto mai caldo. Franco Landella ha nella sua DestinAzione Comune o come sceglierà di chiamarla tanti potenziali portatori di voto. Tra tutti Antonio Annecchino e Antonio Bianco, che hanno lavorato molto per il sindaco uscente.

Anche Luigi Miranda aveva cominciato a riaggregare le sue energie. Da Susanna D’Errico ai tanti professionisti, fino ai giovani di Manifesto per Foggia. Una Lega bis è possibile nella coalizione, sebbene in tanti temano la dispersione dei voti.
Intanto nelle aree centriste c’è chi si augura che la coalizione dei tre moschettieri si sfaldi. Non sono poche le forze, che ritenendo la campagna elettorale di Pippo Cavaliere in salita, vorrebbero una nuova coalizione civica a trazione leghista, in cui poter annettere anche Giuseppe Mainiero e Giuseppe Pertosa, due candidati sindaci autonomi, che possono esprimere delle belle novità.