Ridotta in fin di vita in una RSA di Troia in provincia di Foggia. La signora Luigia, 79 anni, è stata presa a sprangate giorni fa da persona al momento ignota. Enzo Di Felice, figlio della vittima, si è sfogato a l’Immediato fornendo anche le immagini del volto tumefatto di sua mamma. Foto che abbiamo dovuto in parte oscurare, per non urtare la sensibilità dei lettori. La violenza che la donna ha subito è stata bestiale.
“Ecco come è stata ridotta mia madre con una spranga di ferro. E questo è solo uno dei casi, a lei è la seconda volta che accade in quanto già a settembre era stata ricoverata al Pronto soccorso con un occhio tumefatto. Si parlava di una caduta dal letto, poi dalla struttura hanno riferito che era stata opera di un utente psicopatico. Noi non possiamo saperlo, procura e carabinieri stanno indagando”.
A l’Immediato, Di Felice ha ricordato quando fece “i salti mortali” per dare la possibilità alla madre di entrare in quel centro. “Pago una retta molto alta ma la notte dell’aggressione pare ci fosse solo una dipendente che ha visto la scena ed è scappata”.
Ora la signora si trova a San Giovanni Rotondo, presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. Sta leggermente meglio “ma non riesce a mangiare e vedere”, ha riferito ancora il figlio Enzo.
L’aggressione a colpi di spranga sarebbe avvenuta al terzo piano della RSA dove soggiornano oltre una dozzina di anziani malati di Alzheimer. “Mia madre è una paziente molto problematica, può essere che qualcuno abbia perso la pazienza”, le parole del signor Di Felice. “Certamente non la riporterò a Troia. Grazie al sostegno di alcuni operatori di Casa Sollievo stiamo pensando di trovare ospitalità in altra struttura, forse a San Marco in Lamis”.
Ma di certo la battaglia per ottenere giustizia andrà avanti: “Le indagini sono in corso e anche il nostro avvocato ci sta lavorando. Fosse per me farei chiudere quella struttura. Coinvolgerò il Ministero e le trasmissioni TV nazionali per far emergere ancora di più questa vicenda”.