Lunga riunione ieri in Ataf tra la proprietà dell’azienda di trasporto pubblico locale, ossia il Comune di Foggia,e la governance della società con il presidente Stefano Torraco e il CdA.
All’ordine del giorno gli scatti di anzianità e le somme che ancora devono essere versate agli autisti e a tutti i dipendenti.
A dicembre la Giunta Landella aveva approvato un indirizzo politico col quale riconosceva ad ATAF SpA, la somma di 2.100.000 euro a saldo per compensare il mancato adeguamento all’inflazione del corrispettivo erogato negli anni pregressi per integrazione al Contratto di servizio TPL.
L’Amministrazione si era anche dotata di un consulente, l’avvocato Pasquale Fatigato, giuslavorista, per risolvere i reclami gerarchici in serie e quattro ricorsi per gli aumenti periodici di anzianità e il parametro contrattualmente spettante, sul presupposto che la norma relativa al “congelamento delle retribuzioni” di cui al D.L. 78/2010 ha cessato i suoi effetti dall’1.01.2015.
“L’eventuale riconoscimento delle pretese dei lavoratori potrebbe comportare notevoli squilibri finanziari per l’Azienda con conseguenti rischi sulla sostenibilità del piano di ristrutturazione aziendale”, aveva specificato il dirigente, chiedendo sulla complessa e delicata questione l’acquisizione di un qualificato parere di un esperto in diritto giuslavoristico che, esaminata la normativa, i CCNL Autoferrotranvieri, gli accordi aziendali, potesse indicare all’Amministrazione e all’ATAF le misure più idonee a scongiurare rischi sulla situazione finanziaria della società partecipata.
Ebbene, ieri le proposte in campo erano due. O versare ai dipendenti il 50% delle somme dovute in 18 rate, una proposta dell’azienda questa non accettata dal personale, oppure versare al più presto tutte le risorse spettanti. Circa una decina di autisti sono pronti a nuovi ricorsi.
Ma si va verso la risoluzione della controversia, dovrebbe esserci l’accordo. O almeno così sembra, in mesi di fibrillazioni e campagne elettorali.