Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri della Compagnia di Lucera hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di spaccio di sostanze stupefacenti, Antonio Picciuto, 29enne del posto gravato da specifici precedenti di polizia.
I militari già da qualche giorno erano sulle tracce del giovane. Diversi erano stati infatti i servizi di osservazione svolti dai carabinieri in abiti civili nei pressi della sua abitazione, nella centralissima via Sabatino, dove era stato segnalato un via vai di giovani, soprattutto in orario serale.
In effetti, durante lo scorso fine settimana, in tre diverse circostanze erano stati controllati altrettanti acquirenti, tutti trovati in possesso di alcune dosi di cocaina, verosimilmente cedute loro da Picciuto, e che erano quindi successivamente stati segnalati alla competente Autorità Amministrativa quali assuntori.
Nella giornata di ieri, quindi, al termine di un ulteriore appostamento, è scattato il controllo. I carabinieri della Stazione di Lucera, dopo aver visto la Mercedes del 29enne avvicinarsi ad un’altra auto condotta da un 41enne del posto, e notato un passaggio sospetto, sono passati all’azione bloccando entrambi i veicoli.
Gli uomini dell’Arma hanno così rinvenuto addosso all’acquirente quattro dosi di cocaina, del peso complessivo di due grammi circa, mentre Picciuto deteneva il denaro provento della compravendita.
È stata così svolta un’accurata perquisizione presso l’abitazione del 29enne, non distante dal luogo del controllo, che ha consentito di rinvenire ulteriori sei dosi di cocaina, per altri tre grammi circa, nonché la somma contante di 2300 euro, in banconote di vario taglio.
Entrambi gli uomini sono dunque stati condotti presso la caserma di via San Domenico, dove al 41enne è stata contestata la detenzione per uso personale, con conseguente segnalazione alla Prefettura – U.T.G. di Foggia, mentre Picciuto, per le evidenze della flagranza del reato, è stato dichiarato in stato di arresto.
Attualmente si trova ristretto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.