Mancata sicurezza nelle scuole materne, l’assegnazione di personale dalle scuole materneall’asilo nido e l’indennità di tempo potenziato: queste le motivazioni che hanno spinto la Funzione Pubblica della CISL di Foggia a proclamare lo stato di agitazione e a chiedere al Prefetto la convocazione di un incontro urgente.
La comunicazione dello stato di agitazione è stata inoltrata dal segretario generale della FP Cisl di Foggia Giovanni D’Alessandro anche al sindaco di Foggia e alla Commissione di Garanzia dell’attuazione delle legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
“Ci sono gravi problemi di sicurezza nei luoghi di lavoro – è scritto nella comunicazione – Si registrano, sempre più frequentemente, episodi di furti e atti vandalici, pur in presenza dei bambini e del personale, con evidente grave pregiudizio della stessa incolumità delle comunità scolastiche. Gravissimo l’episodio, avvenuto recentemente, di un vero e proprio assalto di una banda di teppisti, alcuni incappucciati, che ha generato profonda preoccupazione nei genitori e fra il personale. E l’unica risposta del dirigente al personale, che da tempo denuncia questa situazione, è che l’amministrazione sta provvedendo all’installazione di sistemi di video sorveglianza”.
In più, nella comunicazione si pone l’accento sulle “disposizioni di servizio riguardanti assegnazione di personale dalle scuole materne all’asilo nido, adottate in palese violazione delle norme contrattuali e di legge, per carenza di motivazioni e per modifica illegittima e ingiustificata del profilo professionale delle dipendenti interessate, nonché per la non regolare applicazione delle norme in materia di mobilità” e sulla “Indennità di tempo potenziato, una indennità contrattuale, assimilata a tutti gli effetti ad emolumento fisso e continuativo, che va erogato indipendentemente dall’effettiva presenza in servizio”.
Questi gli elementi caratterizzanti della vertenza. “Anche dopo l’assemblea del 25 ottobre scorso, si sono susseguiti incontri con il sindaco e con l’assessore alla Pubblica Istruzione, che hanno assicurato attenzione ai temi proposti e imminenti soluzioni – è rimarcato nella comunicazione dello stato di agitazione – Purtroppo, le risposte attese e gli interventi annunciati non sono arrivati. Anzi, dopo l’assemblea e gli incontri istituzionali, si è registrata una ulteriore ‘chiusura’ del dirigente del servizio, del tutto preconcetta, ad ogni rivendicazione del personale interessato, e, in alcuni casi, addirittura un inasprimento del comportamento dello stesso dirigente. Per questi motivi, il personale, ormai stanco di promesse inutili e considerato non più tollerabile il comportamento dell’amministrazione, ha dato mandato di riprendere la programmazione delle iniziative a sostegno della vertenza e a inasprire il conflitto”.