Picchiati a sangue da branco di bulli in pieno centro a Foggia. “Mio figlio e l’amico feriti e sotto shock!”

Aggressione in stile “Arancia Meccanica” in via Lanza, nel cuore della città. Il papà di una delle vittime è attonito: “Se si fossero trovati in una zona periferica sarebbero stati massacrati”

Aggressione shock in pieno centro a Foggia, attorno alle 20 e 45 di ieri, giovedì 17 gennaio 2019. Vittime due ragazzi di 16 anni, circondati e malmenati nei pressi del bar Haiti in via Lanza, nel cuore dell’isola pedonale e davanti a numerosi passanti attoniti. A raccontare la vicenda a l’Immediato, il padre di uno dei 16enni. I due ragazzi, compagni di classe in un istituto scolastico foggiano, stavano rincasando dopo una passeggiata quando sono stati accerchiati da una banda composta da 5 persone. Stando al racconto fornito da vittime e testimoni ai carabinieri, si tratterebbe di ragazzi della stessa età dei due aggrediti.

Le botte sono volate dopo una spallata all’indirizzo di uno dei due 16enni. La vittima ha anche chiesto scusa ma questo non è bastato ad evitare il pestaggio. Due dei cinque aggressori, presumibilmente i “capi branco”, con l’aiuto degli altri tre, hanno afferrato per i capelli la prima vittima scaraventandola a terra e colpendola con ginocchiate in faccia, alle braccia e alle costole. L’altro ha provato a difendere l’amico ma in un attimo è stato immobilizzato e malmenato con altrettanta violenza. Il referto del Pronto soccorso in possesso del genitore parla di ferite ed ecchimosi varie a braccio, spalla, occhio e zigomo. Escoriazioni anche per l’amico a cui i bulli hanno distrutto gli occhiali da vista. Per entrambi 10 giorni di prognosi.

“Se si fossero trovati in una zona periferica sarebbe finita molto peggio. Sarebbero stati massacrati”, evidenzia il padre del 16enne. Lo stato di shock delle vittime e dei propri genitori è la cosa peggiore in tutta questa storia. “Mio figlio ieri sera era visibilmente scosso e oggi non è andato a scuola. Voglio andare in fondo a questa vicenda cono il sostegno dei genitori dell’altro ragazzo e vorrei coinvolgere anche la scuola. Inoltre vorrei tornare dai carabinieri con il referto medico per perfezionare la denuncia”.

Le vittime saprebbero riconoscere alla perfezione gli aggressori e hanno già fornito una descrizione piuttosto dettagliata a chi indaga. In particolare i “capi branco”, uno dei quali con giubbino rosso “Napapijri” e pantalone “Legea”. Mai prima d’ora i due sedicenni picchiati avevano visto i 5 bulli di ieri sera. “Sicuramente non frequentano lo stesso istituto scolastico ma sappiamo per certo che altri ragazzi, amici di mio figlio, hanno subito minacce e intimidazioni nelle zone del centro cittadino“.

Come detto, le due vittime sono scampate a conseguenze più gravi solo perché aggrediti in un luogo molto trafficato. Infatti, attirati dalle urla, alcuni passanti sono intervenuti mettendo in fuga il branco e avvertendo i militari. Il papà che ha raccontato la vicenda a l’Immediato è stato invece contattato dal figlio. Poi insieme hanno raggiunto l’ospedale per le cure mediche. “Per quello che mi è stato detto non si tratterebbe di ragazzi disagiati ma solo di cinque bulli che hanno agito per il gusto di picchiare qualcuno. Non hanno neanche chiesto denaro o rubato i telefonini”. 

E ancora: “Se fossero stati aggrediti in una periferia sperduta avrei pensato che se l’erano un po’ cercata, invece sono stati picchiati in pieno centro. Questo è ancora più assurdo. Questo episodio ci preoccupa enormemente. Non è possibile che ai nostri figli venga privata la libertà di passeggiare. Le forze dell’ordine scatenano due o tre pattuglie per fermare l’autista senza cintura ma non curano l’ordine pubblico. Se un ragazzo a 15, 16 anni fa questo, a 18 anni prende il coltello e ammazza qualcuno!”

Nemmeno le accortezze di due genitori attenti sembrano poter frenare i bulli: “Diciamo sempre ai nostri figli di evitare le periferie ed utilizziamo persino l’applicazione “Trova iPhone” per sapere sempre come rintracciarli. Ma non basta. Ciò che è successo ieri è gravissimo. Spero che quei cinque vengano rintracciati. Mi auguro che i sistemi di videosorveglianza della zona possano servire a qualcosa”.

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