
Dare un impulso alla politica affinché si attivi in maniera concreta, al di là delle campagne elettorali. Questo il messaggio che il Comitato Vola Gino Lisa stamattina in conferenza stampa in Camera di Commercio con Antonio Gargiulo, Sergio Venturino e altri protagonisti ha voluto lanciare, ripresentando lo studio di 2 anni fa sullo scalo foggiano e sulla sua sostenibilità. Il Comitato non era ancora a conoscenze delle ultime novità di Michele Emiliano, secondo cui mancherebbe il nulla osta decisivo per l’allungamento della pista, bloccato dal Ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Danilo Toninelli.
“Cogliamo l’occasione della coincidenza dell’arrivo del premier Conte per il contratto istituzionale di sviluppo per lanciare il messaggio secondo cui il Gino Lisa deve essere messo a pieno regime, esso necessita di una rivalutazione dell’interesse nazionale nel piano degli aeroporti. Invitiamo il presidente Conte a monitorare il Ministero sotto la procedura della Sieg affinché possa chiudersi la vertenza del potenziamento. Non è sufficiente la rivalutazione dell’interesse nazionale, è fondamentale un piano industriale per l’aeroporto di Foggia, che manca da anni. Con la riattivazione di voli civili. Non considerare nel contratto l’aeroporto sarebbe un errore, abbiamo calcolato 3500 posti di lavori nel suo indotto. L’infrastruttura di un aeroporto non è una battaglia campanilistica. Il Gino Lisa è l’aeroporto di una regione dentro un sistema aeroportuale. Non è una partita di bandiera”, ha detto Gargiulo.
“Io vedo il Gino Lisa come il primo soggetto di ogni campagna elettorale, ma dopo le elezioni c’è l’eletto che in cattiva fede utilizza ancora lo scalo per far cadere i riflettori su se stesso, e chi in buona fede ne parla ancora perché pensa sia una problematica semplice, ma poi il nemico vince. Non c’è sinergia, non c’è organizzazione nella politica per essere un vero provocatore sullo scalo. Non si può essere stagionali sull’aeroporto. C’è ostruzionismo sull’aeroporto di Foggia, i lavori a Bari si sono fatti. Si chiede a Conte di togliere gli alibi non lo si accusa di nulla. So che basterebbe il silenzio assenso ma se Toninelli rispondesse (siamo in ambito SIEG), toglieremmo un alibi ad Emiliano. La pratica a cui Toninelli dovrebbe rispondere è del 6 dicembre 2018. I politici devono svegliarsi, non avevamo mai avuto in Capitanata tanti parlamentari e premier al Governo”, ha detto l’imprenditore Venturino.
Nel corso della conferenza è stato anche proiettato un video realizzato dal comitato che dimostra come esistano, anche nella stessa Puglia, degli ottimi modelli di riferimento, da seguire ed imitare per lo sviluppo dell’aeroporto “Gino Lisa”. L’esempio è lo scalo di Brindisi, che quindici anni fa era nelle stesse condizioni di quello foggiano, ma nel quale, con calibrazione e costanza, si è saputo investire quello stretto necessario per renderlo oggi un’infrastruttura minimale e sobria, ma capace di gestire il traffico che ha saputo sviluppare nel tempo.
A margine di quanto emerso in Prefettura il Comitato ha aggiornato le sue richieste scrivendo una lettera al presidente del Consiglio Conte, con sette punti. “Abbiamo anticipato la risposta al suo dubbio sull’aeroporto. 1) la pista ha già il suo finanziamento dal 2011 ; 2) l’aeroporto necessita di un piano industriale che è e resta di competenza di Aeroporti di Puglia; 3) l’aeroporto di Capitanata ha un bacino di utenza che va anche ben oltre i confini regionali; 4) i numeri si fanno aprendo un aeroporto non mantenendolo chiuso; 5) L’aeroporto del Salento è un modello economico sostenibile ed imitabile, certamente a portata del territorio di Capitanata; 6) il ripristino dell’interesse nazionale di questo scalo non è una espressione di una richiesta in salsa foggianesimo ma il riconoscimento doveroso di una importanza nei collegamenti per il territorio già incartato in Europa nella nota Rete TEN-T. ; 7) 3500 nuovi posti di lavoro saranno il risultato di un aeroporto a pieno regime”.