“La vicenda No Energas è arrivata al capolinea”. Ad affermarlo è Matteo Starace, presidente del Caons – Comitato associazioni operanti nel sociale di Manfredonia. “Finora – continua Starace – si è trattato di studiare, analizzare, spiegare, interloquire, per permettere a tutti di avere una visione chiara ed esaustiva circa il progetto dell’installazione del megadeposito di GPL a S. Spiriticchio, nei pressi di Manfredonia, di fare le osservazioni sul progetto e di promuovere le azioni (anche legali) necessarie per bloccare la realizzazione di detto impianto. Adesso la questione è tutta nelle mani delle istituzioni preposte a dare l’autorizzazione – evidenzia -. La società civile ha un compito molto importante da sviluppare ed è la presenza attiva e continua nel dire no al megadeposito di GPL. Il Caons ha operato nell’ambito della società civile e fuori dai partiti politici, per rendere edotta la popolazione e far capire a tante istituzioni che la stupenda frase che campeggia in tutte le aule dei tribunali la legge è uguale per tutti non sempre corrisponde a verità. Nelle pastoie burocratiche si sono trascurate, omesse e male interpretate leggi e normative tanto che presso il tribunale di Bari c’è un ricorso al TAR contro il decreto n. 295 del 22-12-2015 del Ministero dell’Ambiente che, anche se con un nutrito numero di prescrizioni (ben 42) ha espresso la compatibilità ambientale relativamente al progetto di un deposito costiero di GPL e delle opere funzionalmente connesse” – continua.
E ancora: “Bisogna tener presente che da una parte c’è l’Energas con tutta la sua potenza economica, mentre dall’altra c’è il Comune di Manfredonia, con il sindaco in testa, affiancato dal Caons e dalla Lipu. In mezzo c’è la Regione Puglia che, con l’attuale presidente, si è schierata a favore del Comune di Manfredonia – spiega Starace -. Ci sono ancora vari ministeri e altre istituzioni che sovrintendono ad aspetti di sicurezza i quali, alla prima presentazione del progetto, hanno dato parere negativo, poi, quando lo stesso è stato ripresentato, senza cambiamenti di rilievo, hanno dato parere favorevole. E c’è chi dice che i miracoli non esistono! A questo ripensamento, ha giocato un ruolo importante la sentenza del TAR che ha svilito l‟effettiva valenza e pregio naturalistico del territorio su cui s‟intende realizzare il progetto in questione. Quanto detto è di dominio pubblico. Lo ricordiamo solo per evidenziare la necessità di avere una mobilità della comunità cittadina molto più sostenuta di quanto è stato finora – precisa -. Non basta più il Caons, il Collettivo InApnea, Manfredonia Nuova, il Centro Studi Naturalistici, il WWF di Foggia. È arrivato il tempo improcrastinabile in cui tutte le associazioni, i sindacati e i rappresentanti di categorie devono muoversi perché i politici, che guidano le istituzioni, possano capire che la volontà popolare è forte e vale molto di più dei soldi dell’Energas. Il Caons si è defilato per un po’ di tempo per permettere ad altre aggregazioni sociali di farsi avanti. Ma, a questo punto, è necessario tornare in campo per combattere ad oltranza l’evenienza che il nostro territorio possa essere ancora una volta deturpato”.