Con il convegno in Sala Fedora dal titolo, “Rigenerazione umana”, l’Ance Foggia oggi con la sua presidente Annj Ramundo ha inteso aprire il dibattito sulla “necessità di interventi urbanistici che non solo siano mirati a riqualificare il tessuto urbano”, ma che possano restituire alla città una “fisionomia più aderente alla sentita esigenza di tornare ad umanizzare l’habitat”, perché, ha spiegato la presidente dei costruttori, “la città deve continuare ad essere un luogo dell’anima”.
Proiezione della Lectio Magistralis di Renzo Piano sulle “Visioni”, e “L’esperienza milanese nel confronto sul governo del territorio” con Marco Dettori, Vice Presidente Ance.
IL MODELLO
Piazza Gae Aulenti, il Bosco Verticale, la nuova darsena ciclabile e pedonale, i Navigli, i quartieri della Bicocca e del Parco Nord, Citylife, le periferie riqualificate dai grandi interventi come quello della Fondazione Prada, i coworking disseminati. Il modello Milano, per tutti ormai “un’altra Italia”, suggestiona molto gli edili foggiani. L’incredibile trasformazione e rigenerazione urbanistica del capoluogo lombardo, avviata con i cantieri dell’Expo da Letizia Moratti e proseguita con i due sindaci di centrosinistra Giuliano Pisapia e Beppe Sala, crea molte aspettative anche da noi.
IL PUG
Insieme al consulente Francesco Karrer l’Ance ha chiesto un confronto concreto con tutti i soggetti istituzionali impegnati nella crescita economica e sociale della Città capoluogo: il poter disporre a breve del nuovo Piano Urbanistico Generale, consentirà finalmente una pianificazione puntuale degli investimenti pubblici e privati, in linea con le reali esigenze del territorio, troppo a lungo interessato da interventi in deroga e slegati da un’idea complessiva di sviluppo”.
“Da qui – ha aggiunto il Presidente Ramundo – potranno discendere anche tutti le iniziative per la rigenerazione delle aree metropolitane ed in particolare per la riqualificazione delle zone degradate. Ed a questo riguardo sarà compito di tutti contribuire a quell’indispensabile processo di rigenerazione umana che si identifica, innanzitutto, con un approccio culturale alla complessa materia urbanistica necessariamente diverso rispetto al passato; un approccio, cioè, ispirato ai quei valori irrinunciabili dell’edilizia sostenibile, della qualità della vita, della tutela e della valorizzazione dell’ambiente e della cosa comune”.
“Abbiamo immaginato questo nostro incontro proprio nel momento in cui riparte il lavoro del Pug– ha detto Annj Ramundo- lo strumento di disciplina urbanistica che più degli altri è destinato a lasciare un segno, pianificando di fatto la crescita di una città, direi la ‘vita’ stessa della città. Per tale ragione deve essere sotteso da momenti di coesione e di condivisione sociale perché – questo è il punto – solo un lavoro di grande respiro condiviso può imboccare la via di un sano sviluppo. Devo dire che l’Ance spinge molto su questa direttrice di marcia con piena convinzione perché sentiamo di essere, e lo siamo, portatori sani di interessi collettivi, imprenditori che, mai come in questo momento storico, sentono forte la responsabilità di spendersi in ragione del bene sociale, attraverso politiche urbane che siano capaci di includere, riducendo al massimo il consumo del suolo”.
DIRETTRICI
La scelta della Sala Fedora per Ance non è stata casuale. “Vogliamo richiamare in questo tempo la bellezza di un altro tempo, perché io resto fermamente convinta che solo storicizzando la trama delle nostre contrade saremo in grado di realizzare una vivibilità coerente con il tessuto urbano che è parte della nostra vita”, ha proseguito citando Aristotele. “Non possiamo far riferimento alla celebre frase dell’economista francese Vincent de Gurnay ‘laisser faire, laisser passer’ come a voler intendere che le cose avverranno, no questa volta non possiamo pensare di lasciar fare, di lasciar correre, questa volta non possiamo lasciare che gli altri facciano per noi, dobbiamo essere noi gli artisti del volto di questa città”.
Il professor Karrer dal suo canto ha ribadito che il Pug è in fase di ricognizione rispetto a tutto quello che è stato fatto dal 2012 ad oggi e rispetto al lavoro già approvato nel 2006.
La rigenerazione urbana a suo avviso non è soltanto efficientamento energetico di qualche edificio o l’abbattimento e la ricostruzione di qualche vecchio palazzo.
PUBBLICA UTILITÀ
Nel Pug Karrer dovrà “raccordare le programmazioni in essere che riguardano i Prousst, Housing Sociale e gli accordi di programma, varie sigle che hanno a che vedere con le aree ad oggetto di trasformazione” per un “ridisegno della città”. Per Ance il tema della rigenerazione urbana è inteso anche come rigenerazione sociale. Ma questo si scontra con le varie azioni pubbliche e con una profonda rivisitazione della pubblica utilità. Incentivo al commercio di prossimità, facilitazioni per l’artigianato, fiscalità immobiliare sono solo alcune delle misure degli interventi unitari urbani necessari. “C’è una invocazione al richiamo di interesse di pubblica utilità”, ha detto Karrer. In gioco ci sono la proprietà e tassazione della stessa, l’Italia a differenza dell’Europa non ancora costruisce le condizioni per le agenzie fondiarie urbane, quelle società veicolo che si prendono la responsabilità di espropriare i suoli e le proprietà per pubblica utilità e reinventano la città. A Foggia la STU, la società di trasformazione urbana, non è mai riuscita a decollare.
Non sono mancati momenti accesi nel convegno sul tema della riqualificazione urbana con l’assessore all’Urbanistica del Comune di Foggia Ciccio D’Emilio. Dal 2016 sono passati 2 anni, ma non sono arrivate proposte. “Come amministrazione abbiamo approvato delle linee guida sull’interesse pubblico, abbiamo declinato una serie di azioni e requisiti che bisogna avere per far proseguire un intervento sotto l’egida del Comune, con la possibilità di partnership pubblico-privato. Abbiamo messo le basi per rigenerare alcuni quartiere di proprietà privata, abbiamo inserito il recupero dei siti industriali dismessi, ne abbiamo tantissimi. Abbiamo fatti in modo di utilizzare il cambio di destinazione d’uso. Di strumenti gli imprenditori ne hanno tantissimi”, è stato il commento dell’amministratore insieme al dirigente al ramo, l’ingegner Paolo Affatato.