Sabato sera di grande affluenza ieri a La Saporita in via Taranto a Foggia. Il pizzaiolo Carmine era al lavoro insieme ai ragazzi nel laboratorio, sua moglie Patrizia Valentini a servire i clienti e a fare cassa. La paura per l’aggressione di fine novembre scorso c’è ancora. “Sarà difficile dimenticare, mio marito ha 2 tagli in testa e 10 punti”.
Tre giovanissimi stranieri di circa 20 anni, ubriachi, alle 22.30 circa, due mercoledì fa, hanno chiesto l’ora a suo marito sul ciglio dell’uscio della pizzeria. Con la scusa di non aver capito, i tre lo hanno costretto a tirar fuori dalla tasca dei pantaloni il telefono cellulare per verificare la veridicità dell’informazione data. Ma subito i ragazzi hanno perso la loro lucidità e hanno cominciato a colpire l’uomo con grande violenza, colpendolo sul capo con delle bottiglie di vetro di birra.
“Erano armati di bottiglia, lo hanno colpito più di una volta alla testa, è stato bruttissimo. Carmine stava davanti alla porta, hanno chiesto l’ora e lui ingenuamente ha risposto. Ha dovuto mostrare il cellulare perché non gli credevano, gli hanno messo le mani in tasca. Erano ubriachi sicuramente, tre rumeni, avevano un accento dell’est. Era una serata molto fredda e durante la settimana qui non cammina nessuno, c’è buio in queste strade, non c’è nessuno. Carmine non ha chiesto aiuto perché temeva che potessero prendersela anche con me, che stavo nel laboratorio. Fortunatamente sono andati via, anche se volevano continuare a colpirlo, si sono allontanati. In tre lo hanno aggredito, avevano voglia di picchiare qualcuno. Abbiamo saputo che anche un avvocato e un dottore sono stati aggrediti, uno a Corso Roma e un altro in piazzale Italia, uno di loro ci ha chiamato per mostrare la sua solidarietà. I carabinieri ci hanno detto che chiameranno Carmine per riconoscere i tre, mio marito sa di poterli individuare facilmente”.