Sergio Valerio alla voce e chitarra, Michele Perrella alle tastiere, Luca D’Altilia al basso e Costantino Martino alla batteria. Sono i Keplero, una band foggiana dream pop che sta tentando di sradicare il cliché secondo il quale un gruppo di musicisti pugliesi deve solo far ballare tarante e tarantelle o fare funk alla maniera di Caparezza.
Anche in Puglia ci può essere un sound elettronico, sofisticato, nordico capace di trasportare in mondi paralleli, in spazi interplanetari. Tra le stelle, come il nome Keplero suggerisce. Il modello sono i Cigarettes After Sex o gli italiani Verdena. Lo scorso 29 ottobre è uscito il nuovo singolo dei Keplero. Dopo “Aileen” di luglio, pubblicato DARE TO GO registrato presso il Jafar Studios di Lucera e uscito con l’etichetta LAYELL Label.
Il singolo è su tutti i Digital store e sorprende per il sound e il testo che danno vita ad un vero e proprio inno per chi osa senza pensare ai giudizi degli altri. “Dare to go” è il messaggio di coraggio dei Keplero a chi vuole cambiare la propria realtà, risvegliando le persone che subiscono una società degradata ed egoisticamente proiettata alla superficialità.
La band è iscritta alla 9a edizione di Musica contro le mafie e avrà diversi appuntamenti live. Lo scorso 8 novembre si è esibita all’Artis Beer Lab di Apricena dove ha partecipato alla finale di un concorso, il prossimo 23 Novembre sarà al KmSclero di Stornarella e il 23 Dicembre al Groove Live di Foggia. Ha vinto un contest al festival “L’acqua in testa” e lo scorso giugno è stata premiata come miglior band emergente all’auditorium Testori. “Ci piace suonare live, la nostra musica ha bisogno di attenzione, per capire il nostro progetto musicale, anche se la struttura dei nostri brani è orecchiabile.
“Abbiamo anche suonato pezzi in italiano, ma ora nascono in inglese, a livello vocale è una scelta, possiamo raggiungere un pubblico più ampio. Su Spotify abbiamo più ascolti dagli States che dall’Italia”, spiegano gli artisti. 593 ascolti unici su Spotify non sono pochi, in un segmento in cui tutto è dominato dagli algoritmi e dalle scelte musicali precedenti dell’utenza e da ciò che potrebbe piacere ancora e altrimenti. Il simile è diverso dall’uguale e la musica dei Keplero ha una profondità che fa riflettere, fa fermare. Non è mero tappetino musicale. “I can’t pretend I can’t just pretend to be your star I just turned around my ear catched a sound now time goes by”, cantano in Dreams Beyond. I Keplero cercano sempre le costellazioni, le stelle.
Si può vivere di musica? “Ci proviamo, è un eterno provarci, purtroppo a Foggia ci sono state delle scelte orientate ad un altro tipo di musica. Spazio Giovani era una bella occasione per contaminarsi”.
C’è anche molta intellettualità nei brani di Keplero, che hanno anche attinto ad Amore Liquido di Bauman. Aileen è liberamente ispirato al racconto breve “Intreccerò la mia tristezza”, di Paola Klug, scrittrice messicana: “Quando ti sentirai triste, intreccia i capelli: intrappola il dolore nella matassa e lascialo scappare quando il vento del nord soffia con forza…Bisognerà stare attente che la tristezza non raggiunga gli occhi, perché li farà piangere e sarà bene non lasciarla posare sulle nostre labbra, perché ci farà dire cose non vere. Che non entri nelle tue mani perché tosterà di più il caffè o lascerà cruda la pasta: alla tristezza piace il sapore amaro. Non farti trovare impreparata dalla malinconia, bambina, anche se hai il cuore spezzato o le ossa fredde per ogni assenza… Non lasciarla in te, perché fluirà come una cascata per i canali che la luna ha tracciato nel tuo corpo. Intreccia la tua tristezza, intreccia sempre la tua tristezza. E domani, quando ti sveglierai, la troverai pallida e sbiadita tra il telaio dei tuoi capelli”, è la suggestione.
I Keplero sono attesi anche al Medimex Winter a Foggia, dove avranno una data.