Primarie Pd, Miglio con l’ex Ministro dell’Interno. “Minniti vincerà e spero che anche Emiliano lo sostenga”

“Il quadro a livello nazionale è povero e desolante. Lui è una persona credibile, di grande spessore umano e politico”

Il sindaco di San Severo ed ex presidente della Provincia di Foggia Francesco Miglio, tra i primi civici di Puglia, si era sottratto alle Primarie di coalizione nella sua città e aveva dato vita ad una alleanza con pezzi moderati ispirati da Cecchino e Gigi Damone. Aveva anche ospitato nella sua Giunta Emiliano assessore alla Legalità per un anno. Oggi ritorna indietro, sposando nuovamente un progetto Pd, partito dal quale era “fuggito” nel 2014.

Mentre altri stanno proseguendo nei percorsi civici sostanziando un nuovo grande centro regionale in vista delle elezioni del 2020, nel momento di minor appeal del Pd, Francesco Miglio, che per primo aveva abbracciato il civismo, in parte se ne distanzia sottoscrivendo la candidatura di Marco Minniti. Non è una mossa singolare e bizzarra far proprio un brand quando ormai è sfibrato e depotenziato e con i circoli renziani già proiettati verso altri destini politici?

Lo abbiamo chiesto all’interessato, che rivendica la sua scelta. Sindaco tra 511 amici primi cittadini pro Minniti. “Ho subito aderito al suo progetto rispondendo positivamente all’invito di molti sindaci che si sono fatti promotori dell’istanza che vede Minniti candidato alla guida del più grande partito dell’arcipelago riformista e progressista del Paese”, dice in esordio Miglio.

Perché da civico appoggia di nuovo una mozione dem?  

In questo momento il quadro a livello nazionale- e rischia di diventarlo anche localmente se non lo è già diventato- è molto desolante e molto povero di idee, di proposte. Abbondano a quintalate la demagogia e gli slogan. Nella mia esperienza istituzionale ho avuto la fortuna- perché di fortuna si tratta- di interfacciarmi con la figura di Marco Minniti, Ministro dell’Interno del Governo Gentiloni, cui avevo rappresentato una situazione molto difficile della mia città, ma oso dire dell’intera Capitanata. In quella sede io ero uno degli 8mila sindaci d’Italia e ho avuto udienza, sono stato ascoltato un’ora e al termine del colloquio c’è stata la presa in carico da parte del Ministro delle problematiche della nostra terra. Ci promise che si sarebbe impegnato a risolvere i nostri problemi e i fatti ci hanno detto che tutti gli impegni sono stati puntualmente adempiuti. Oggi Minniti si propone alla guida di una forza politica, che è poi la mia matrice culturale, perché non nascondo che anche per tradizioni familiari io provengo da matrice riformista, progressista e di sinistra. Dal mio punto di vista la candidatura di Minniti è un’opportunità per il nostro Paese, significa offrire una personalità della levatura personale e politica di Marco Minniti. Il suo spessore non è comune.

Che tipo di lavoro farà per Minniti?

Ho aderito convintamente, sono Primarie aperte e darò il mio contributo, mi spenderò affinché Minniti possa raccogliere molti voti. Naturalmente la partecipazione alle Primarie non prevede l’iscrizione al partito, ma se per rendere credibile e forte il progetto di Marco Minniti dovesse essere necessario e utile l’iscrizione mia e di altri amici, siccome io credo nella figura di Marco Minniti e in questo progetto, sono pronto anche a formalizzare la mia adesione, atteso che in questo momento non sono iscritto a nessun partito dal 2014.

Quel civismo, che diede il là alle regionali 2015, è ancora valido? O si sta contaminando troppo?

Sono convinto che quell’esperienza civica partita nel 2014 non si sia conclusa. Noi abbiamo vinto in alcune città importanti e in Regione perché il civismo e il centrosinistra si sono messi insieme. Io credo che quella traccia non è tramontata, anzi vedo che quell’esperienza civica non ha nessun punto di contatto con il centrodestra a trazione leghista, che è una brutta copia del berlusconismo.

Eppure l’assessore Leo Di Gioia non ha scelto nessuna insegna, né Puglia Popolare né Iniziativa democratica e neppure Italia in Comune, e sembra più attratto dal rientro nel centrodestra che ad un allargamento del centrosinistra, di cui anche Marco Lacarra parla.

Con Leo Di Gioia non ho parlato di questi temi, ho forti dubbi che lui possa andarsi ad intrufolare in un’armata Brancaleone. I fatti che succedono nella Lega a livello regionale e provinciale, ma anche nella mia città a San Severo, mi fanno pensare a molto caos. C’è un arrivismo dilagante di gente che oggi si va ad accasare perché pensa che abbinando il proprio nome a quel marchio, che oggi sembra tirare, anche se non so fino a che punto possa durare fino a primavera, possa raggiungere determinati obiettivi. Vedo un grande arrivismo dei singoli, senza un progetto complessivo per il territorio. Invece Marco Minniti per il nostro territorio e per il Paese nel suo insieme ha una visione. Ed era quello anche il messaggio del civismo, partire dai territori e rilanciare una politica, che sembrava molto povera.

Il disegno civico è assai compatibile col progetto politico di Marco Minniti, mi auguro che tutte queste esperienze possano coagularsi attorno a Marco Minniti, che in questo momento è estremamente credibile e ha le idee chiare per arricchire il panorama politico.

Ha già parlato con Emiliano? Il Governatore potrebbe sostenere l’ex Ministro dell’Interno o farà altre scelte?

Credo che Michele Emiliano possa essere d’accordo col progetto di Marco Minniti, non posso affermare che lo appoggerà. Dovrà dirlo lui, ma credo che in questo momento l’adesione di Michele al progetto di Minniti sia naturale, lo vedo in continuità col suo impegno. Dalla sua adesione, anche il laboratorio di Michele Emiliano può solo avere un rafforzamento. Mi auspico grandemente che Emiliano possa aderire. Sono convinto che Minniti vincerà.