Chi pensava che la riunione del segretario regionale della Lega Andrea Caroppo di questo pomeriggio alle 17 al D-Campus in Via Napoli sarebbe stata disertata dalla dirigenza vicina al segretario provinciale commissariato, Daniele Cusmai (in alto con Joseph Splendido e Ivan Russo) si sbagliava. Il gruppo che ha defenestrato il segretario cittadino foggiano, Gianfranco Fariello (in basso con Alfonso Fiore e Paolino La Torre) ci sarà. E si confronterà col dirigente e consigliere regionale. Stamattina in Corso Garibaldi le due diverse fazioni si sono aggiornate e riviste, seppur di sottecchi.
Oggi la questione sembra tutta centrata sul Landella sì Landella no, Primarie sì Primarie no, quando è chiaro che la vicenda ha sfumature nazionali, che si incrociano con le strategie per le prossime Europee. Forza Italia e la linea Tajani come possono combaciare con il sovranismo voluto da Matteo Salvini e la sua Europa dei Popoli? È tutto qui il nodo da sciogliere in Puglia, mentre a Bari Michele Emiliano ha già attratto a sé quasi tutto il centrodestra possibile, dopo l’iniziativa “una traccia per Bari”. Alla Lega e agli altri restano le briciole.
Forza Italia, del resto a Foggia, senza il sindaco Franco Landella, è già una sigla semivuota, pronta ad essere rioccupata se mai vi saranno i congressi dal contenitore Azzurra Popolare di Rocco Palese, che ha già il suo seguito in Capitanata grazie all’amico e collega, l’ex senatore Lucio Tarquinio.
“Il partito a livello nazionale aveva chiesto di non mollare Forza Italia e Cusmai ha invece virato verso il no al Dup in quel consiglio comunale. Il commissariamento nasce da questa insubordinazione e non dalla rimozione di Fariello”, fanno notare i pro Caroppo.
Risanare la rottura appare difficile. “Non sono più nella posizione in questo momento di dare una linea, non posso dare risposte. Dopo oggi tutto sarà più chiaro”, commenta Daniele Cusmai. “La stragrande maggioranza di coloro che hanno dei ruoli e che vogliono semplicemente continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto fino a qualche giorno fa condivide il documento politico. Non si tratta di pace o guerra, si tratta di attenersi o meno ai valori sul quale abbiamo fondato prima il movimento Noi con Salvini ed ora la Lega; niente di più e niente di meno. Io sono molto sereno e diplomatico. Le provinciali insegnano”.