Una tredicenne della provincia di Bari sarebbe stata coinvolta nel “gioco mortale” Blue Whale insieme con altre 4 minorenni, “amiche di chat”, di altre regioni d’Italia. Lo ha scoperto la Polizia, coordinata dalla Procura minorile di Bari, che ha ricostruito la vicenda, riuscendo a salvare la ragazzina. La 13enne era arrivata ad un livello già molto avanzato del gioco, al termine del quale è previsto il suicidio. In chat sono state scoperte foto e annunci di morte.
Sarebbe stata lei ad amministrare un gruppo WhatsApp chiamato “Panda”, oltre ad aver partecipato alle chat di altri gruppi analoghi denominati “Disastro”, “Disagio” e “Deupolcuassassino” e al gioco “NoStranger”. Aveva anche un account “Instagram” dove aveva pubblicato immagini allarmanti ed angoscianti, tra cui la foto di una stazione ferroviaria. Le indagini sono cominciate dopo la segnalazione alla polizia da parte di alcune amiche della ragazza che si era procurata tagli con la lametta di un rasoio sulle braccia e aveva inviato le immagini ad un’amica.
Immediate le reazioni del mondo politico pugliese. Così il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli: “Una ragazzina della provincia di Bari è stata salvata dalle forze dell’ordine: era in procinto di togliersi la vita partecipando al “Blue Whale”, un fenomeno devastante che, sotto forma di gioco, incita i ragazzi al suicidio. Ed altre sue amiche erano sulla stessa strada. Come amministratori pubblici abbiamo il dovere di agire immediatamente, per questo chiedo di agli assessori regionali alla Formazione e al Welfare di predisporre un programma di promozione ed educazione nelle scuole della Puglia. Si tratta – aggiunge – di un gioco diabolico che si sviluppa prevalentemente su Whatsapp ed induce gli adolescenti, specialmente i più fragili, a compiere gesti estremi: camminare sui cornicioni dei palazzi, attraversare binari ferroviari o autostrade di notte… Fino al suicidio. Dunque, per i nostri figli, abbiamo il dovere di informarli e proteggerli per “armarli” contro forme subdole che minano la stabilità dell’individuo. Mi auguro – conclude Damascelli – che la Giunta regionale condivida questa mia iniziativa e che si possa avviare un confronto il prima possibile”.