C’è estremo fermento nel centrodestra foggiano. Non è solo la Lega di Matteo Salvini, stimata intorno al 22% in Puglia nei sondaggi e vicina al 15% come dato di partenza in città, a polarizzare attenzioni, attese e speranze. Contro, attorno, dentro e di lato all’amministrazione Landella si stanno coagulando diverse energie, che si presenteranno domani in due differenti iniziative di partecipazione dal basso, in Sala Fedora ore 18.30 e al D-Campus di Via Napoli ore 17.30, creando non pochi incidenti diplomatici in quanto tanti vorrebbero seguirle entrambe per accreditarsi e/o misurarle. Dopo l’assemblea pubblica del M5S altre forze cercheranno di stimolare il dibattito in una modalità aperta, senza interventi fissi e posizioni dominanti.
Vediamole nel dettaglio.
Con Giuseppe Mainiero
Grafica molto accattivante, coi colori nero blu del centrodestra italiano, con berretto da baseball e gioco di parole, che rinviano alle posizioni da retrocessione della classifica della qualità della vita del Sole24Ore da cui allontanarsi, si chiama “Foggia in testa”, sottotitolo “la città ha bisogno di te”, l’iniziativa organizzata dall’oppositore numero uno in questi anni al Comune di Foggia. Mainiero promette “idee e suggestioni per una città nuova” nel primo incontro del format che sarà condotto dalla giornalista Tatiana Bellizzi. Al suo fianco si alterneranno diverse personalità della città, giovani e meno giovani, per un confronto aperto e un processo partecipativo dal basso. “Metaforicamente posso solo dire che in questi anni abbiamo in solitudine costruito gli argini e li abbiamo difesi, oggi ci preoccupiamo di costruire i ponti per il futuro. Viviamo un momento storico di rottura che pochi colgono. Noi lanciamo un sassolino nello stagno con questa iniziativa. I surrogati e le vecchie glorie non ci appassionano, è cambiato il mondo ma da queste parti pensano sempre allo stesso modo”, rileva Mainiero alla nostra testata. Con lui ci saranno senza dubbio gli amici e dirigenti dei Fratelli d’Italia, Giandonato La Salandra, Ivan Russo, Gianni Gliatta, Jenny Moffa. Ma il contenitore vuole essere più largo, in tanti stanno chiedendo a Mainiero di candidarsi a sindaco, anche da solo, con un suo movimento civico trasversale. All’evento facebook hanno aderito per ora anche parecchi leghisti, tra cui il vicesegretario provinciale Silvano Contini e la delegata Immigrazione Roberta Apicella.
Con Gianni Buccarella
Il noto commercialista foggiano è il frontman e il portavoce di Manifesto per Foggia, un’aggregazione tenuta insieme da Sario Masi iscritto alla Lega e da altri soggetti attivi, che nasce anzitutto come una piattaforma di comunicazione. Sul sito verde acido progettato dall’imprenditore digitale Paky Russo si legge che Manifesto per Foggia è “una libera opportunità social che favorisce l’incontro di idee per riflettere, discutere e proporre obiettivi da concretizzare attraverso progetti concreti”. Il modello è lo spagnolo Ciudadanos. “Ama la tua città e diventane protagonista attivo”, uno dei claim. Domani i vari di gruppi di lavoro si presenteranno, con il coordinamento di Filippo Santigliano.
“Foggia ha bisogno di tutti noi”, è l’appello appena poco diverso rispetto a quello di Mainiero. Insieme a “Prendi la parola”.
“Manifesto per Foggia è un progetto di partecipazione cittadina, un incubatore di idee e proposte finalizzato alla presentazione di progetti per la città di Foggia, che predilige lo strumento degli incontri e dei dibattiti aperti. Lo scopo è l’ideazione e lo sviluppo di nuovi progetti di crescita partecipati e l’individuazione delle strade da percorrere per la loro attuazione”, hanno annunciato nel loro comunicato stampa.
“Con un gruppo di amici siamo partiti dall’analisi dell’esistente, con uno sguardo critico verso il passato, per immaginare il futuro che ne sarebbe derivato. Il risultato? Esattamente quello che ha in mente ciascuno. Foggia potrebbe non avere un futuro quale noi vorremmo”, è il commento di Buccarella.
Guest star dell’iniziativa di domani Giuseppe Morabito, generale di Brigata ed esperto in flussi migratori, il quale promette di scompaginare molto le categorie di pensiero mainstream, presentando dei dati del Centro Studi Macchiavelli sulla correlazione tra presenza migrante e criminalità comune e organizzata abbastanza choccanti proprio nei giorni del terribile caso Desirèe a Roma.