Cimitero Foggia, prime cremazioni nel Tempio. Ancora disagi al mercato dei fiori

Manca una settimana alle festività di Ognissanti e dei Defunti, c’è grande lavoro per preparare gli spazi al massiccio afflusso di parenti e fedeli. Ancora sotto le attese il numero di cremati in relazione all’investimento

Manca una settimana alle festività di Ognissanti e dei Defunti e al Cimitero di Foggia c’è grande lavoro per preparare gli spazi al massiccio afflusso di parenti e fedeli. È pronta una determinazione dirigenziale con la quale si bloccheranno i piccoli cantieri privati delle cappelle gentilizie per i giorni di festa.

Il TEMPIO

Da una settimana il Tempio Crematorio inaugurato qualche tempo fa ha cominciato a cremare le salme. Oggi sono state due le cremazioni effettuate alle prime ore del mattino. 10 in tutto le operazioni del forno finora, con una media di 2 cremazioni al giorno. Le persone che hanno scelto l’urna e le ceneri erano tutte della provincia di Foggia. Dalla ditta PFC dei fratelli Trisciuoglio-Insalata fanno sapere che l’investimento sarà sostenibile con 4 cremazioni al giorno. “Ci aspettavamo questi numeri iniziali bassi, dobbiamo farci conoscere anche dai territori limitrofi, a livello commerciale abbiamo comunicato la nostra esistenza nelle altre regioni, si tratterà per le agenzie funebri anche di una convenienza economica sul trasporto. Il Tempio andrà a regime tra un anno, solo allora potremo dire se riusciremo a recuperare quanto speso, abbiamo anche i dipendenti, ma nel nostro caso l’investimento si inserisce dentro la gestione complessiva del cimitero”, spiega a l’Immediato l’imprenditore Marco Insalata.

I FIORI

Se nel nuovo ingresso posteriore, il Cimitero con l’ampliamento ha assunto un aspetto decoroso e assai meditativo, con il malinconico ruscello ad indicare il placido fluire del tempo e il “panta rei”, resta invece nel degrado il piazzale antistante all’ingresso monumentale di Via Manfredonia, col mercato dei fiori ancora in balia dei fondi delle periferie che stentano ad arrivare.

I 5 commercianti dei banchi di fiori sono ancora alla prese con la prostituzione notturna. Nuovamente la signora Anna Aprile ha inviato all’amministrazione le foto con i vari resti degli atti sessuali tra clienti e prostitute, che puntualmente ogni mattina sono costretti a rimuovere per vendere i fiori. Materiali organici, preservativi, sporcizie negli spazi usati come orinatoio. C’è di tutto. La situazione è arcinota. “Chiediamo che ci mettano le telecamere almeno si multano i clienti”, è lo sfogo di Anna. “Siamo disposti ad investire per una recinzione e per adeguare il mercato, visto che l’amministrazione non si muove”.

“I nostri chioschi sono tutti in lamiera, piccolissimi, ci hanno anche tagliato gli alberi e quando fa caldo è un forno. Se mi dessero la possibilità di trasferirmi all’altro ingresso nuovo me ne andrei. So di chioschi bellissimi realizzati al cimitero di Pescara, con le vetrate per i fiori. Sono dei mini negozietti meravigliosi. Sono anche andata a chiedere all’Annona, ma mi hanno risposto che faranno un bando pubblico. Ma in questo modo favoriranno altri fioristi. E noi che stiamo qui da 30 anni? 70 anni se includo anche il lavoro di mio padre”, è la richiesta della fioraia Marisa.

Dall’amministrazione sono possibilisti. “Perché no, se si consorziano perché non accogliere le loro idee. Potremmo prevedere una variazione di bilancio per la recinzione. Dobbiamo cercare invece di organizzare un servizio dedicato con l’Amiu per la pulizia dei materiali organici al mattino”, fanno sapere dall’assessorato alle Attività Produttive.