Morta misteriosamente all’età di 38 anni. È successo nell’ospedale Tatarella di Cerignola dove è deceduta Stefania Fede (foto in alto), nata a Foggia e residente a Stornara. Il caso è già stato denunciato alla polizia dal fratello della donna, Rocco Fede. Dell’episodio se ne è già fatto carico l’avvocato Michele Sodrio, nominato da tutti i familiari della 38enne: il marito, i tre figli di 23, 19 e 13 anni, genitori, fratello e sorelle.
La denuncia del fratello Rocco
Stamattina il fratello della donna, Rocco Fede ha depositato denuncia presso il commissariato di Cerignola. “Stefania ha avuto un malore il 16 ottobre scorso – si legge – mentre era nel cortile del suo appartamento. Il compagno l’ha trovata a terra, cosciente. Stefania gli ha riferito di non sentirsi bene e di avere la sensazione del vomito”.
Trasportata in ospedale a Cerignola, presso il pronto soccorso, “in base a quanto ci hanno detto i sanitari ha avuto un arresto cardiaco. Dopo aver praticato il massaggio cardiaco ed essersi ripresa, mia sorella ha voluto parlare con nostra madre. Nel frattempo i medici stavano predisponendo il trasferimento agli Ospedali Riuniti di Foggia poiché, a detta dei sanitari, poteva trattarsi di problemi di natura neurologica. Ma dopo un’ora ci hanno comunicato che mia sorella aveva avuto un’altra crisi e per questo sarebbe rimasta al Tatarella per essere condotta nel reparto di Rianimazione. Poi ci hanno comunicato che era stata indotta al coma farmacologico. I medici – si legge ancora in denuncia – avevano il sospetto che mia sorella avesse potuto fare un abuso di farmaci e per questo era stata sottoposta agli esami tossicologici che hanno avuto esito negativo. Mia sorella è stata in coma farmacologico fino alla mattina del 19 ottobre, quando hanno iniziato a farla svegliare. Ho visto mia sorella attraverso i vetri e altri familiari hanno parlato con lei quella mattina. Sembrava stesse bene. I sanitari le hanno chiesto se facesse uso di farmaci ma lei ha affermato che non ne faceva uso e che, a volte, assumeva antidolorifici per i problemi alle articolazioni e assumeva lassativi per i suoi problemi di stitichezza. Fino a stamattina (22 ottobre, ndr), mia sorella è stata in Rianimazione. Era vigile, stubata e sembrava che stesse andando tutto bene. Doveva anche essere trasferita presso altro reparto”.
E invece: “Alle 7e20 ha inviato un messaggio al suo compagno per salutarlo dicendogli di volergli bene. Ma alle 8e50 il compagno di mia sorella ha ricevuto una telefonata da parte dei sanitari dell’ospedale di Cerignola che comunicavano che la situazione era precipitata. Ci siamo recati tutti in ospedale e giunti in Rianimazione ci hanno comunicato che mia sorella era deceduta per un arresto cardiaco. I sanitari hanno comunicato di aver cercato di rianimarla per circa mezz’ora ma che il cuore non ha retto, ce lo hanno comunicato il medico in servizio stamattina e poi il primario. Sporgo denuncia – si legge in conclusione – perchè chiedo che si faccia luce sulla morte di mia sorella. Non riusciamo a capire come sia potuto accadere dato che sembrava stesse bene e che non era più in coma farmacologico. Non era più attaccata ai tubi, respirava naturalmente. Chiedo che vengano individuati e puniti gli autori del reato”.
L’avvocato Sodrio: “Fatto di estrema gravità”
Sull’episodio si è espresso così, l’avvocato Michele Sodrio: “Si tratta di un fatto di estrema gravità, per il quale chiediamo alla Procura della Repubblica di fare chiarezza. La mia cliente non aveva alcuna malattia, né soffriva di alcuna patologia cronica. Un’intera famiglia è precipitata nella disperazione e tre figli sono rimasti senza madre, nonostante che dall’ospedale avessero avuto rassicurazioni che la signora stava bene e sarebbe stata dimessa a breve. La stessa Stefania ha inviato stamattina un messaggio al compagno, scrivendo che gli voleva bene e presto sarebbe tornata a casa, salvo poi sapere dopo poco più di un’ora che la paziente era deceduta. Mi risulta che si sia subito attivato il Commissariato di Cerignola, per il sequestro della cartella clinica, e che la Procura della Repubblica abbia già nominato un consulente medico legale per l’autopsia. Anche Noi come persone offese nomineremo un consulente medico, appena ricevuto l’avviso delle operazioni”.
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