“Non siamo i migliori ma siamo stati i più sensibili nel dire no alla plastica. Come Senato accademico abbiamo aderito alla campagna di PlasticFree. Penso che ognuno di noi possa fare qualcosa in positivo, con un contributo collettivo. Perché il tema della plastica? È abbastanza ovvio che il tema della plastica è di rilevanza mondiale. Mettere l’ambiente al primo posto significa cambiare la produzione e dare una svolta al mercato del lavoro. La riconversione potrebbe essere un elemento di incremento occupazionale”.
Così il Magnifico Rettore Maurizio Ricci ha presentato l’adesione dell’Unifg al progetto #PlasticFree, che oggi è stata salutata, come promesso, dalla visita del Ministro all’Ambiente Sergio Costa. L’Ateneo dauno è stato il primo in Italia e la prima istituzione ad accogliere l’innovazione ministeriale, a cui è andato anche il “forte sentimento di gratitudine al corpo forestale in materia di PlasticFree”, espresso dal neo assessore all’Ambiente della Regione Puglia Gianni Stea.
Nel corso del suo intervento il Ministro Costa è stato molto netto. L’ambiente non è né di destra né di sinistra. Non ha colori politici oltre a quelli della natura. “Ma voi pensate davvero che l’ambiente abbia un’appartenenza politica? Che abbia un colore politico? – ha chiesto all’uditorio qualificato dell’Unifg e del mondo produttivo- Il mio slogan è Italia Paese Parco, sogno una Italia tanto ben tutelata dal punto di vista ambientale da diventare un unico grande parco naturale. Siamo il primo paese al mondo per biodiversità e il terzo al mondo dopo i Continenti Africa e Sud America. Siamo l’over the top. Sono due volte più fiero da uomo del Sud di venire in una università del Sud. Plastic free è l’inizio della green economy, siamo sicuri che non riusciamo ad attivare posti di lavoro senza ecosostenibilità. In questa finanziaria ho ottenuto i fondi rotativi per ridurre i rifiuti alla fonte”. Il 50% dei rifiuti proviene dagli imballaggi per rifiuti. Sono soldi buttati, pagati per due volte, secondo il Ministro.
“Ho chiesto quei denari non per far bella figura, ma per dire alle aziende di riconvertire i loro processi produttivi. Avranno un credito d’imposta per ridurre i rifiuti alla fonte. Li incoraggeremo a produrre meno rifiuti. Non è la sanzione a favorire pratiche ambientali, dobbiamo metterci a fianco al produttore. Se funziona nella prossima finanziaria metteremo la leva per i consumatori in una strategia Win to win. Lo Stato ci mette una quantità di denari e poi attiva fondi rotativi. Se riducete rifiuti otterremo una differenziata migliore che si accompagnerà al riuso per produrre materie prime seconde e il circolo si autofinanzierà”. Via i cotton fioc in plastica, gli esfolianti e sì alla norma salvamare, che fu uno dei cavalli di battaglia del sindaco pescatore ucciso a Pollica dalla mafia, Angelo Vassallo. Il generale del governo gialloverde non lo cita, ma l’idea di creare un patto con i pescherecci per recuperare le plastiche dai mari fu sua. “Abbiamo la flotta dei pescatori più grande del mare e il 50% di quello che pescano è plastica. I pescatori oggi sono costretti a rigettare a mare la plastica, noi gliela faremo portare fuori, in delle isole ecologiche. C’è chi pensa che la battaglia plasticfree sia marginale rispetto ad altre sfide ambientali ma non è così: circa otto milioni di tonnellate di plastica ogni anno vengono gettate nel mare. Se le mettessimo tutte insieme, raggiungerebbero una superficie superiore alla Francia. Questa plastica rimane in acqua e poi si scompone in macro e microplastiche che non vediamo ma possono finire anche nella catena alimentare”.
Oggi, da Foggia, il Ministro ha affrontato anche un problema che in tanti gli hanno segnalato da tempo, ossia quello della crisi ambientale di Cerignola.
Grande l’orgoglio dei docenti universitari foggiani che hanno presentato alcune ricerche sui polimeri e e sulle sostenza come ftalati, stirene e bisfenoli poco degradabili. Così come quello del sindaco di Biccari Gianfilippo Mignogna che ha presentato il progetto di mensa #plasticfree sui Monti Dauni, con kit di piatti e posate lavabili e caraffe di acqua pubblica di sorgenti locali.
Parco del Gargano
Il Ministro ha ribadito che la nomina per la presidenza del Parco del Gargano è vicina. “Voglio un naturalista”, ha detto. Nel pubblico almeno 3 candidati su 27 di coloro che hanno spedito il curriculum: Maurizio Marrese, tecnico Arpa e gran favorito, l’attivista ed imprenditore turistico rodiano Vincenzo D’Errico e il geologo di FareAmbiente Francesco Bacchelli, vicino al portavoce alla Camera Giorgio Lovecchio. Hanno inviato il loro curriculum anche Giuseppe Russo, il marito dell’attuale direttrice del Parco la dottoressa Strizzi e l’ingegnere WWF Matteo Orsino.