“ Per quanto tempo ancora dobbiamo denunciare questi episodi di violenza che colpiscono colleghi durante il servizio, non è possibile scaricare le distorsioni di un servizio sugli operatori che prestano la propria opera per salvare vite umane”. Lo dichiara Francesco Marino, segretario nazionale FIMMG-ES.
“Sicuramente carenze organizzative vengono scaricate su chi si trova in prima fila, in servizi molto delicati dove c’è la necessità di essere nel massimo delle proprie facoltà mentali e fisiche per fare al meglio il proprio lavoro – continua -. Con che spirito la collega potrà tornare a fare il proprio lavoro con serenità dopo la vile aggressione subita da una folla inferocita. La cosa che desta sconcerto è che la collega solo dopo aver prestato le prime cure al paziente, ha sollecitato l’invio dell’Ambulanza per il trasporto del paziente coinvolto nell’incidente, e li si è scatenata la furia violenta. Non si tiene conto che questo modo di fare porterà ad un agire non più sereno modo di prestare le cure ai pazienti che saranno le vere vittime a pagare”.
“Non è possibile stare ancora a discutere di queste notizie, nell’indifferenza generale, e nel sentirci dire che purtroppo la gente è esasperata, quasi a giustificare un comportamento cosi anomalo – prosegue ancora -. Non possiamo e soprattutto non dobbiamo pagare la disorganizzazione della sanità, questa è una pagina di malasanità, questa è una ferita che difficilmente si rimarginerà nella dottoressa bisognerebbe che tutti abbassassero i toni ed abbandonassero un linguaggio violento nei confronti di tutti gli operatori della Sanità”.
“Sicuramente la collega non verrà lasciata sola e a parte il sostegno morale, sosterremo la collega a tutti i livelli perché venga fatta giustizia”, conclude Gaballo, segretario regionale FIMMG-ES “e soprattutto perché questi episodi non si verifichino più.