Mentre il Ministro Matteo Salvini tornerà di nuovo a Mosca domani insieme all’amico romagnol-lesinese Massimo Casanova, perché “è in corso a livello europeo il dibattito se rinnovare a tempo indefinito le sanzioni economiche contro la Russia”, a livello locale si moltiplicano i retroscena sulle prossime amministrative comunali. I diversi organigrammi dirigenziali leghisti hanno opinioni divergenti sul voto al Comune di Foggia, sulla ipotesi di Primarie nel centrodestra e anche su un eventuale Landella bis, come l’Immediato ha già scritto. A Foggia, la Lega è orientata a non supportare il secondo mandato dell’attuale sindaco. Ma rischiano di andare le deluse le speranze di chi, come il capogruppo Antonio Vigiano, riteneva di essere già il candidato sindaco naturale dei salviniani. Si fa strada il convincimento che il segretario generale della Fiera, nonché dirigente Aci e delegato agli Enti Locali Raimondo Ursitti (nella foto in alto con Landella), con lo strepitoso traino della Lega che vola nei sondaggi e ha già superato i 2mila iscritti in Capitanata, possa essere il nome forte del “Capitano”, attorno al quale coagulare una serie di liste civiche collegate, da Forza Salvini al civismo di Leo Di Gioia, passando per Fratelli d’Italia e da alcuni centristi che ieri hanno abbandonato il tavolo del centrodestra barese.
L’ipotesi diverte molti azzurri. “Magari, con Ursitti candidato sindaco, Landella andrebbe al ballottaggio in scioltezza”, dice un maggiorente. “Sarebbe un suicidio per i salviniani, non rappresenta il nuovo. Credo che nella Lega stiano alzando la posta, per arrivare ad un accordo più ghiotto per loro. Alla fine appoggeranno Landella, il diktat arriverà da Roma, se Berlusconi si distanzia da Renzi, Forza Italia resta ancora un contenitore appetibile. Chi mai lascerebbe un partito che garantisce un 9%? Hanno un’alternativa a Landella?”, chiede istrionico un alleato del sindaco. Tramontati ormai in città alcuni nomi da salotto, pescati tra i medici e gli alto burocrati, molti nel centrodestra attendono ancora le mosse di personalità come l’avvocato Tonio Ciarambino o Luigi Miranda o anche il presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca, una figura che tutti cercano di strattonare dalla propria parte politica. “Tutto dipende dagli agganci romani, Ciarambino deve riuscire a conquistare la nomination di Antonio Tajani, se davvero era arrivato ad un soffio dalla candidatura alla Camera con Forza Italia”, rilevano dagli ambienti vicini all’ex sindaco Paolo Agostinacchio.
Sulle Primarie c’è un vincolo. O si disputano in tutta Puglia, o non ci saranno. Ma a Foggia, il sindaco Franco Landella, come ha lasciato intendere, non teme di cimentarsi nell’agone, perché non ritiene di far la fine del suo predecessore Gianni Mongelli, sostituito in corsa da Augusto Marasco, vittorioso nella sfida interna. Tutto questo mentre nella Lega aumentano i malumori.
“Oggi tutti ragionano più sul ballottaggio che sul primo turno. Quale candidato vincerebbe senza problemi al secondo turno? Raimondo Ursitti è ritenuto perdente contro un qualsiasi nome pentastellato”, dice con sicumera un supporter del governo gialloverde.