Le Donne in Rete a Foggia si oppongono con forza al DDL Pillon del governo gialloverde. Martedì 16 ottobre alle ore 18,00, presso la sede dell’associazione neofemminista di Via Guerrieri si terrà una riunione pubblica e una discussione sulla proposta legislativa, che riscrive le norme tutelando maggiormente i padri separati. Secondo le donnefoggiane il Disegno di legge N. 735 conosciuto come DDL Pillon “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità” smantella il diritto di famiglia, così come è conosciuto. La presidente Lina Appiano e le altre attiviste ritengono che la proposta, lungi dal tenere conto dell’infanzia, “mira a colpire le donne, annullando ogni garanzia in caso di separazione”. “La rete D.i.Re ha lanciato un appello, a cui aderiamo completamente, riassumibile in cinque punti: ignora completamente la pervasività e l’insistenza della violenza maschile che determina in maniera molto significativa le richieste di separazioni e genera le situazioni di maggiori tensioni nell’affidamento dei figli; ignora il persistente squilibrio di potere e di accesso alle risorse; le donne saranno costrette ad affrontare una pesante ri-vittimizzazione da parte di un sistema giuridico e sociale che ancora tende a spostare la responsabilità degli atti violenti sulla vittima del reato piuttosto che sull’autore; la presenza di violenza rende sconsigliabile se non impraticabile secondo le normative attuali, ma anche secondo le diverse discipline scientifiche chiamate in causa, sia la mediazione familiare che l’affidamento congiunto”, spiegano dalle Donne in rete. E aggiungono: “Dunque il Disegno è un grande, pericoloso, pasticcio e va ritirato. Martedì affronteremo ogni punto, soffermandoci sui pericolosi scenari che andrebbero a concretizzarsi, con la convinzione che la finalità ultima del Disegno è quella d’impedire le separazioni, di costringere le donne ad accettare condizioni di violenza e costrizione in rapporto matrimoniale che non ha niente di famigliare. Figli e figlie, dilaniate a qualsiasi età a rinunciare ad uno spazio certo, saranno spinte e spinti, con modalità schizoide, verso il genitore più avvantaggiato economicamente, con immaginabili effetti diseducativi. Dunque non è la famiglia né la prole, tanto millantati, che stanno a cuore a chi ha partorito la proposta di legge. Piuttosto il disegno è un aborto, questo sì da criminalizzare.L’appuntamento è a Roma e, contemporaneamente, nelle altre città, il 10 novembre, per manifestare il nostro completo e irrevocabile dissenso. Per approfondimenti sul DDL Pillon, vi consigliamo l’e-Book di Matilda editrice: https://www.matildaeditrice.it/non-un-disegno-un-pastrocchio”.