Maxi operazione antidroga tra provincia di Foggia e Basilicata. Ben 12 le persone arrestate per associazione a delinquere “dedita ad un frenetico traffico di sostanze stupefacenti” con base a Venosa (Potenza). I malviventi – con al vertice Antonio Scoca di Venosa, classe ’71 – sono stati fermati questa mattina dai carabinieri. Carcere per tre persone, nove invece ai domiciliari con il braccialetto elettronico.
Notificati, inoltre, dieci divieti di dimora a Venosa, emessi dal gip presso il Tribunale di Potenza. Il clan – secondo l’accusa – trafficava cocaina, eroina, hashish e marijuana, droghe acquistate in provincia di Foggia e spacciate nel Potentino. I carabinieri hanno sottolineato i “criteri tipicamente imprenditoriali di programmazione e gestione dell’illecita intermediazione degli stupefacenti”, in particolare nella ripartizione dei proventi dello spaccio, nella diversificazione dei ruoli nell’organizzazione, nella determinazione dei prezzi e nelle condizioni per “allungare” i pagamenti.
L’inchiesta denominata “Turn Over” ha portato alla luce, secondo gli inquirenti, “un’allarmante sinergia fra la criminalità organizzata lucana e quella operante nel limitrofo circondario foggiano”. Emersi durante le attività di indagine, “diversi episodi di spaccio che avvenivano in prossimità di luoghi di aggregazione giovanile”. Tra gli arrestati risultano anche ragazzi poco più che ventenni, in grado di manifestare già una caratura criminale di rilievo ed un crescente ruolo nell’attività di spaccio. Inoltre il clan si serviva, in talune attività illecite, anche di tre minorenni.
Dal punto di vista dell’impiego di giovani poco più che ventenni, “le indagini hanno disvelato un graduale ricambio dei circuiti dello stupefacente nel territorio venosino e l’allarmante compresenza di veterani’ e di figure emergenti, che ha reso necessario un tempestivo intervento cautelare”.
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