Chi conosce il sindaco di Foggia Franco Landella lo racconta molto sicuro di sé e tranquillo sul suo futuro politico. Non solo il patron del Foggia Franco Sannella, in questi giorni tra Peschici e Foggia ha incontrato moltissimi stakeholders, per chiudere più di un’operazione amministrativa, che potrebbe rilanciarlo, se dovesse decidere di correre per un secondo mandato alle amministrative del 2019 anziché tentare la via del Parlamento Europeo.

Non sono poche le azioni e le situazioni interrotte, su cui primo cittadino e Giunta hanno nicchiato, ma che potrebbero essere risolte e riprese con facilità.
Ecco un primo elenco parziale.
La prima riguarda la 167. È possibile che il Consorzio Coop Casa che deve al Comune 32 alloggi possa farla franca? È questa la domanda che circola nei corridoi comunali. Molte altre imprese, che hanno goduto delle volumetrie disperse della 167, devono ancora conferire all’amministrazione comunale alloggi o oneri di urbanizzazione in termini di risorse o di edificazioni pubbliche. È il caso di Marcello Caroprese, nei pressi della Città del Cinema, degli eredi Perrone per i palazzi nuovi in Macchia Gialla, della ditta Zammarano che non ha mai costruito un centro sociale attrezzato previsto dalla concessione in Viale Europa, accordatale negli anni di Agostinacchio sindaco. “La burocrazia e le tecnostrutture comunali se ne sono sempre lavate le mani”, osserva un leader della maggioranza consiliare.
La seconda operazione è l’Orbitale di Foggia (in foto, in alto e a lato, due rotatorie dell’arteria), per la quale è arrivata anche la delibera di Giunta dei giorni scorsi con il finanziamento della Delibera CIPE 62/2011 per la realizzazione del Primo Lotto e l’approvazione del progetto definitivo con la dichiarazione di pubblica utilità e i lavori di adeguamento al fine di recepire i nuovi approfondimenti eseguiti da Autorità di Bacino di Puglia sull’assetto idraulico del territorio. Entro 15 giorni al massimo la ditta dell’imprenditore molisano Claudio Favellato dovrebbe firmare il definitivo contratto. In delibera la Giunta ha dettagliato il piano degli investimenti con la ripartizione delle risorse, che saranno liquidate nei vari Sal: 10 milioni di euro per il 2018, 17 milioni per il 2019 e 1,5 milioni per 2020. La Rup Tina Morra è al lavoro per dare il via agli espropri.
La terza operazione concerne il project financing della pubblica illuminazione, mentre la quarta è sicuramente lo Stadio Zaccheria. L’amministrazione sta cercando di ottenere dalla società una convenzione che realizzi per il Comune introiti pari al 10% dai ricavi dalle vendite dei ticket e il 15% dalla pubblicità affissa a bordo campo. Si sta ultimando invece la copertura dei contratti e degli allacci delle varie utenze, che sin qui erano state a carico del Comune di Foggia. Queste economie dovrebbero coprire la rata di mutuo acceso dall’amministrazione, andando a pareggio, senza continuare a perdere fondi per la manutenzione del campo sportivo.
Vi sono poi tutta una serie di investimenti commerciali, di cui l’Immediato ha già scritto. Dalla Deandra1 in zona Incoronata al Parco Acquatico del Medusa Park nei pressi dell’antica Arpi e del primo casello autostradale foggiano, del quale si sono innamorati i tre imprenditori amici e soci Pino Di Carlo, Carlo Insalata e Gianni Trisciuoglio. Secondo loro ci sarebbe una fattibilità, avrebbero preso contatti con diversi brand disponibili ad aprire dei loro negozi nella galleria del nuovo parco commerciale. Entro dicembre potrebbero presentare un loro business plan. Un altro centro commerciale quando a pochi chilometri di distanza al GrandApulia chiude il marchio Coop della GdO? I dubbi sono legittimi, ma i tre ci credono.
Infine c’è sempre il mattone. Ieri gli amministratori a Palazzo di Città hanno tenuto l’ennesimo incontro con i vertici di Ance. Sul tavolo ancora una volta l’Housing sociale. Gli edili hanno garantito al sindaco e all’assessore all’Urbanistica che si faranno promotori tra i costruttori di ogni vincolo previsto dalla convenzione. Chi non realizza case entro 12 mesi dal permesso a costruire vedrà decadere la sua convenzione con il ripristino del precedente stato dei luoghi, vale a dire che il terreno tornerà ad avere la tipizzazione che aveva prima della chiusura dell’accordo di programma. La Regione con l’assessore Alfonso Pisicchio è pronta a dare il via libera, manca l’ultima conferenza di servizi decisiva, che potrebbe tenersi già a settembre. I soggetti interessati con un loro piano sono 19, per realizzazione singole e comparti. Il timore è sempre lo stesso, ossia che chi ha i terreni giochi ad avere la concessione per poi vendersela. Ma è proprio questo quello che sia il Comune sia l’Ance vogliono scongiurare. C’è anche da limare un particolare, secondo gli esperti, il vecchio Housing prevedeva per il Comune un “incasso” del 20% delle aree. Una soluzione pressoché inutile, il Comune per tentare di placare l’emergenza abitativa ha bisogno di alloggi edificati e non di aree. Chi costruisce deve consegnare il 20% delle cubature già pronte: la convenzione da stipulare deve essere chiara e cristallina affinché non ci si ritrovi come nel passato. Senza alloggi e solo con un consumo di suolo sfrenato.
“Se Landella ha la volontà è tutto pronto, se si vuole agire possiamo andare in consiglio, i numeri ci sono”, è il commento di alcuni maggiorenti.