Non si arrendono all’attuale stato di cose i pro Iriip, che questa mattina si sono ritrovati all’ex ippodromo a Foggia per una visita e una nuova contestazione insieme alla consigliera regionale del M5S Rosa Barone e ai suoi colleghi in Via Capruzzi, al progetto di parco urbano Campi Diomedei, i cui lavori procedono ad opera dell’Ati composto dalle società dei due imprenditori locali Ugo Fragassi e Pino Di Carlo.
Franco Cuttano ripercorre i suoi dubbi e i suoi convincimenti. I Contesti, totalmente stravolti dalle prescrizioni della Soprintendenza, saranno un parco dalla manutenzione dubbia e dai costi altissimi. I soli 3 ettari lasciati all’incremento ippico regionale rischiano di lasciare gli stalloni in cattività, peggio che in uno zoo.
“Noi proponiamo un parco ecologico equestre polivalente e non un semplice zoo, questi 23 ettari sono un gigante buono tenuto in anoressia. A noi serve avere un parco ippico per la fiera, da qui potrebbe svilupparsi anche il discorso del Gino Lisa. Il grosso dell’equitazione è nel turismo”. I riferimenti equestri in prossimità dei centri urbani sono tanti, da Lazar vicino Budapest a Saga, il teatro equestre “barbarico” a Collagna in provincia di Reggio Emilia tenuto in vita per 8 anni da Giovanni Lindo Ferretti, ex leader dei Cccp.
“Devono modificare il progetto, così com’è è gravissimo per la città. Una volta tagliato il nastro, diverrà un luogo di degrado, invece la struttura che noi abbiamo in mente non deve essere a carico del Comune, ma deve essere regionale. Facciamo entrare la città, qui bisogna sostare, camminare, pedalare, correre andare a cavallo. Non serve un altro parco per persone con le scarpe di vernice. Stanno realizzando strade bianche, si mettono a progettare senza capire nulla di equitazione. Prevedono recinzioni in legno senza sapere che i cavalli mangiano il legno. Dobbiamo allestire un luogo per predisporre le gare, a cui aggiungere la pista ciclabile, zone d’ombra, piccoli laghetti e altri servizi. Gli stessi vincitori che hanno vinto l’appalto hanno dovuto modificare il progetto. Noi proponiamo tratturi di terra battuta, perché devi sentire la natura, non questi viottoli di ghiaia senza anima. Stanno facendo un parco alla carlona, il pericolo non è solo per i cavalli, ma per Foggia”, ha aggiunto Cuttano al nostro giornale web.
Riportare la campagna in città, questa è l’idea di Cuttano, che con i Pro Iriip, come si sa, ha un suo progetto sottoscritto da 10mila foggiani e 70 associazioni.
Riprendere il muro secolare e chiudere il parco, realizzando una tribuna. Secondo i pro Iriip il parco dovrebbe essere chiuso. “Si reggerebbe con un contributo della Regione e dei privati cittadini. Far pagare 10 euro all’anno per sicurezza e per mantenere il parco non mi pare un prezzo esoso. Chi non li metterebbe 10 euro per entrare qui?”, si chiede.
È netta la portavoce pentastellata in Regione Rosa Barone: “La visita di Michele Emiliano risale al 4 ottobre 2016, è passato più di un anno e mezzo. Emiliano chiese al sindaco Landella di poterlo incontrare per dare vita ad un nuovo tavolo tecnico per riguardare insieme il progetto. Questo è un parco regionale che verrà ceduto per 30 anni al Comune di Foggia. Siamo assolutamente d’accordo che possa essere fruibile dai cittadini, ragazzi, bambini, famiglie, anziani, è auspicabile ed è nei nostri intenti, ma allo stesso tempo, poiché verrà declassato da parco regionale a parco comunale, è importante che anche i miei colleghi consiglieri siano presenti perché era un bene che apparteneva a tutta la Regione. Noi vorremmo che il progetto abbia una sostenibilità economica, per due anni verrà sostenuto dalla ditta che sta realizzando i lavori, ma poi in seguito non sappiamo come il Comune potrà reggere una tale spesa per 21 ettari. Vigilanza, controllo, acqua. Questo prevede delle dune e dei percorsi particolari: noi proponiamo un progetto più semplice, che possa tutelare meglio i cavalli a cui verranno dati solo 3 ettari dei 23 disponibili. Nel progetto non c’è recinto, sappiamo già le condizioni della Villa”.
Insieme ai pentastellati quest’oggi anche l’architetto Franco Onorati, che sta conducendo insieme ad altri colleghi una battaglia assai aspra all’interno dell’Ordine degli Architetti su presunte clientele e illegittimità nelle operazioni di voto dell’ultimo rinnovo del consiglio.
Della variante e dell’aggravio di spesa di altri 200mila euro circa per la realizzazione della gridhell abbiamo già scritto.
È di qualche settimana fa inoltre la determina per la costituzione di una Commissione di aggiudicazione per la procedura negoziata per l’affidamento del Servizio di assistenza e sorveglianza allo scavo archeologico in corso d’opera nell’ambito dei lavori di realizzazione del Parco Urbano e Archeologico “Campi Diomedei.
Secondo più di un esperto i lavori stanno procedendo in maniera molto singolare. Anzitutto la direzione dei lavori affidata allo studio che vinse il concorso di Idee sta dirigendo un cantiere totalmente stravolto rispetto al progetto originario. I pareri della Soprintendenza sono arrivati in corso d’opera tanto che ora è necessario un nuovo tecnico che sorvegli gli scavi.
Nel mondo ordinistico degli architetti si sprecano le ricostruzioni dietrologiche e “complottistiche”.
I Campi Diomedei è anche un affaire nel quale si intrecciano storie e favori tra diversi ordini meridionali. Nel gruppo di professionisti che firmò il progetto vincitore Contesti insieme a Efisio Pitzalis figurano Gianluca Cioffi, Gaetano Centra divenuto poi egli stesso presidente dell’Ordine, Enrico Ampolo, Luigi Foglia e Roberto Bozza. La moglie di Cioffi, l’architetta Gilda Emanuele è assessora all’Urbanistica del Comune di Aversa, ha collaborato insieme al marito oltre che a Contesti alla redazione del Pug di Pietramontecorvino, alla riqualificazione del largo ex gesuitico di Orta Nova, alle piste ciclabili di Stornara, all’Ufficio di piano della Provincia di Foggia. Con Michele Salatto assessore a Foggia, col quale ha anche collaborato, ha curato un piano di piste e di verde pubblico del valore di 1 milione di euro.
Il leccese Enrico Ampolo negli anni di Augusto Marasco numero uno dell’Ordine degli Architetti di Foggia era presidente a Lecce e secondo Onorati ed altri oppositori, il progetto Contesti vinse anche per creare una massa critica di professionisti pugliesi che potesse eleggere nel 2016 proprio Marasco al Consiglio nazionale, dove poi fu scelto come tesoriere Massimo Crusi di Parabita in Salento, sostenuto con forza dai leccesi per quella carica.