Il Piano Sociale di Zona dell’ambito territoriale di Foggia 2018-2020, approvato ieri in consiglio comunale, è giunto al suo IV ciclo di programmazione. Nel documento, oltre ad una analisi di contesto socio demografico della città, si traccia un bilancio delle azioni svolte nel III ciclo e si delineano i mutamenti intervenuti in questi anni, che hanno innovato profondamente le pratiche d’intervento sociale per la cura, l’assistenza, l’inclusione sociale e l’autonomia possibile. Il Psz ha raccolto le nuove sfide, come si legge, che si prospettano nel Piano Nazionale per il contrasto alla povertà, per la riforma del terzo settore, per il piano nazionale per la non autosufficienza. Se nella precedente triennalità si è lavorato a consolidare l’integrazione socio sanitaria tra ambito e Asl, nella quarta si procederà ad un miglior approccio dei servizi integrati.
L’Immediato lo ha spulciato per far emergere, prima del consiglio monotematico sull’argomento previsto per settembre, i primi numeri del Psz, che per il triennio 2018-2020 ha un budget disponibile di 12.848.089 euro. 5 i tavoli tematici di concertazione istituiti per redigere il piano, con la consulenza del professionista Danilo Lolatte: contrasto alla povertà, integrazione socio sanitaria, prevenzione e contrasto del maltrattamento e della violenza, servizi per l’accoglienza e il welfare d’accesso e sostegno alla genitorialità con tutela dei diritti dei minori e servizi per la prima istanza. Sono state 42 invece le manifestazioni d’interesse da parte delle realtà del terzo settore e del privato sociale attive sul territorio.
Il sistema di offerta dei servizi e la demografia
Foggia ha subito un progressivo invecchiamento della popolazione, come conferma anche il Piano sociale di zona. Galoppa l’indice di vecchiaia, che al gennaio del 2017 era pari a 151,7 anziani ogni 100 giovani rispetto ai 146,2 anziani ogni 100 giovani del 2016. Il 21,2% della popolazione foggiana è ultrasessantacinquenne, con 54,3 individui a carico ogni 100 lavoratori, dato in aumento rispetto al 2016. Nel piano si rileva “l’incapacità delle giovani generazioni di riprodursi”, un fenomeno sempre più associato all’aumento di persone che vivono da sole.
Tutti elementi questi, che fanno crescere i problemi di tipo assistenziale, mitigati solo in parte dai flussi migratori. La comunità straniera residente più numerosa a Foggia è quella proveniente dalla Romania (28,1%) seguita da quella marocchina (9,3%) e quella ucraina (6,9%).
La città si caratterizza per la consistenza presenza della popolazione di età compresa nella fascia di età dai 50 ai 54 anni nell’anno 2017, con un invecchiamento di 5-7 anni rispetto al 2015. Si registra un relativo incremento del tasso di disoccupazione pari al 20%, con una maggioranza di donne. Calano le famiglie di più di mille unità, mentre aumentano le famiglie single.
Nella città di Foggia si è registrato un aumento del numero di ragazzi bocciati nelle scuole secondarie di primo grado: la disuguaglianza sociale condiziona il rendimento scolastico. Un quindicenne su 4 è bocciato in contesti socio economici svantaggiati. Un ragazzo su 10, tra i 6 e i 17 anni, non arriva a svolgere in un anno attività culturali come la lettura di almeno un libro, attività sportive di tipo continuativo e la partecipazione a concerti e spettacoli, visite a musei e mostre.
Diminuiscono gli alunni delle elementari e delle medie. Le preferenze dei ragazzi e delle ragazze sul percorso che intendono iniziare dopo il primo ciclo di istruzione non lasciano dubbi: nel 2016/2017 il percorso liceale è stato scelto dal 35% degli alunni, il percorso tecnico dal 40% e quello professionale dal 25%.
A livello provinciale oltre il 41,1% degli appartenenti alla classe di età tra i 15 e i 24 anni è senza lavoro, ma in miglioramento rispetto a 2 anni fa, quando si registrava un 63,7%. 30,1% la percentuale di disoccupati nella fascia tra i 25 e 34 anni.
Il 2017 è stato l’anno del Centro Antiviolenza. Sono state seguite 30 donne e 40 minori, mentre sono stati inseriti nella casa rifugio per la messa in sicurezza 12 madri e 20 minori. Cresce il fenomeno della devianza giovanile.
Sono 505, di cui solo 35 donne, i tossicodipendenti in carico nel corso del 2017 presso il Ser.D. della città di Foggia, in aumento rispetto al 2016, quando erano 452. L’età media dei soggetti si attesta intorno ai 40-44 anni e la principale sostanza d’abuso è costituita dall’eroina, tornata prepotentemente alla ribalta, seguita dalla cocaina. In aumento anche il valore dell’abuso di cannabinoidi e alcol.
Altro dato registrato nel corso del 2017 è la pratica del gioco d’azzardo. Nel 2017 sono state in carico 30 persone affette da gambling, un dato in diminuzione rispetto al 2016, quando i soggetti erano 49. Il GAP è sempre associato ad altra dipendenza e/o a presenza di patologie psichiatriche.
4 i Centri Diurni, che nel 2017 hanno accolto 120 minori più il Centro Diurno in Via Frascolla denominato Caione-De Leonardis titolare dei Buoni per l’Infanzia. 2 i Centri Aperti Polivalenti che hanno accolto 100 minori, per lo più in età adolescenziale.
Il SIA/ReD
Per la II edizione della misura a sostegno del reddito sono pervenute dal 1 febbraio 2017 459 domande, di cui 305 ammesse e 195 soggetti presi in carico. Sono stati approvati 36 progetti per l’inserimento dei soggetti beneficiari, di cui 21 presentati da Enti pubblici e 15 da aziende private per un totale nel 2017 di 159 posti di tirocinio. Per la sola quota del ReD sono stati disposti ad oggi 805.200 euro a valere sul Fondo Sociale Europeo 2014/2020. Il Reddito di Inclusione (REI) ha avuto inizio nel dicembre 2017 e al 15 marzo 2018 sono state presentate 983 domande a Foggia.
Disabilità e servizi alla persona
Per quanto riguarda le persone disabili nel Piano si riscontra la difficoltà di analizzare e conoscere con precisione e dettaglio l’universo di riferimento per mancanza di un lavoro sistematico e capillare da parte della struttura. Sono 27 le strutture private per bambini e disabili che beneficiano dei buoni servizio del Comune, 9 le realtà in affidamento e 5 quelle in convenzione.
7 le strutture ubicate fuori dall’ambito che accolgono anziani: Rsa San Raffaele a Troia, la casa di riposo Sacro Cuore di Sant’Agata, la Collina di Accadia, la Suor Albani di Monteleone di Puglia, la rssa Valleverde di Bovino e la rssa Villa Mele di Rodi Garganico. Nell’ambito l’offerta residenziale per anziani consta di 4 rssa: la Fondazione Maria Grazia Barone, il Sorriso, Unione Amici di Lourdes e Fondazione Palena per un totale di 222 posti letto. Inoltre sono presenti sul territorio altre 3 case di riposo, Villa Lorè, Fondazione Maria Grazia Barone e Casa per anziani Sant’Antonio, con altri 105 posti letto autorizzati.
20 sono invece le strutture esterne all’ambito che accolgono minori e a cui si è rivolto il Comune di Foggia, da Reggio Emilia e Rimini sino a Triggiano, Tricase, Molfetta e Avellino.
I riconoscimenti
Per la precedente triennalità il Comune di Foggia è stato citato per 2 buone pratiche: il progetto FormAbility con la società cooperativa Formeverlab, l’associazione Civico21, l’Unifg, il Girasole e il gruppo scout Antares, durato 8 mesi e rivolto all’autonomia lavorativa di un gruppo di 11 ragazzi con sindrome di Down e disabilità cognitiva attraverso la gestione del B&B “8 stelle”; e il progetto AlimentiAmo in partenariato con l’Enac e classificatosi ai primi posti nell’ambito del bando della rete italiana Città Sane con l’oscar alla salute 2017.