La Confcommercio con i suoi massimi rappresentanti tra cui anche il presidente provinciale Damiano Gelsomino non ci sta al nuovo balzello per i bus turistici a San Giovanni Rotondo. Con una lettera protocollata chiede conto dell’aumento della tariffazione degli accessi alla Ztl, sancita dall’aggiornamento del Piano Urbano del Traffico deliberato dalla Giunta comunale lo scorso 31 maggio, Costanzo Dragano, presidente degli Assoalbergatori del paese di San Pio. La tassa di accesso per i pacchetti turistici organizzati è parecchio lievitata ed ha assunto delle tariffe standard. 100 euro per gli autobus turistici senza prenotazione di hotel e ristoranti, 50 euro per gli autobus con più di 8 posti a sedere oltre al conducente e con massa non superiore a 5 tonnellate senza prenotazione; 75 euro per gli autobus turistici con prenotazione del ristorante e 30 euro per quelli con più di 8 posti; infine 50 euro per tutti gli autobus con prenotazione in hotel e 25 per i minivan.
Dragano mostra tutto il suo sdegno. “L’associazione che rappresento si sente delusa da tale scelta, adottata dall’amministrazione, peraltro, senza un preventivo confronto tecnico con noi albergatori e con tutti gli altri soggetti che appartengono alla filiera turistica. Il deliberato incremento della tassazione per l’accesso alle zone a traffico limitato è da ritenere fortemente penalizzante per le strutture ricettive e per le altre attività che opera del settore”. Dragano lamenta cali per la crisi economica. Il decremento di presenze turistiche a San Giovanni Rotondo è di circa il -50%. Ma c’è di più secondo lui. “L’applicazione di questo maggiore onere già in questi ultimi mesi dell’anno non risulta fattibile in quanto la quasi totalità delle strutture alberghiere ha già stipulato i contratti da qui alla fine dell’anno sia con ospiti individuali sia con i gruppi, i quali al momento della prenotazione avevano chiesto informazioni circa l’esistenza di tutti i costi oltre alla tassa di soggiorno, quest’ultima, va rimarcato applicata nel corso della corrente stagione”. Dragano chiede al sindaco Costanzo Cascavilla e alla sua Giunta di rivedere le decisioni assunte. “Con questo nuovo balzello alle imprese del settore ai turisti verrebbe imposto un nuovo onere economico che si va ad aggiungere alla tanto discussa tassa di soggiorno.
Perché la tassa di soggiorno non può sostituire o includere gli eventuali nuovi oneri imposti ai bus? questo l’interrogativo della Confcommercio, che chiede anche di conoscere a quanto ammonti finora la tassa di soggiorno e come sia stato speso l’incasso da parte del Comune.
“Quale destinazione hanno avuto tali introiti, vista l’assenza di un coordinamento operativo, dove sia possibile per l’Ente e per tutte le associazioni di categoria mettere sul tavolo le proprie proposte con l’obiettivo di fare sintesi e decidere soluzioni concrete? – domanda il dirigente datoriale degli albergatori – Conformemente al decreto legislativo 23 del 2011 il gettito deve essere destinato a finanziare interventi in materia di turismo ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero delle infrastrutture e dei beni ambientali locali e per la promozione del territorio”.
A tal proposito Dragano invita gli amministratori ad istituire un tavolo tecnico nel quale definire insieme come utilizzare gli incassi della tassa di soggiorno.
Dal suo canto l’amministrazione nel suo atto ha giustificato i pedaggi sostenendo che questi si sono resi indispensabili come “strumento per far fronte all’incremento della spesa sostenuta dal Comune per la manutenzione ordinaria delle rete viaria, al costo per il trasporto pubblico locale dedicato ai turisti e per offrire un servizio che garantisca la piena fruibilità delle zone di interesse da parte dei turisti”. “Il sistema efficientato – si legge nel documento – prevede procedure di ingresso semplificato con prenotazione e pagamento on line, aree di scarico turisti adiacenti alle zone di interesse, parcheggio gratuito presso l’area di Pozzo Cavo e/o parcheggi nelle strutture ricettive adibite”.
“La necessità di avvalersi dell’efficientamento della Ztl bus è oggi più stringente, a seguito della forte evasione che l’attuale sistema produce”. Almeno 5 gli obiettivi secondo Cascavilla: l’efficientamento e la sburocratizzazione delle procedure di accesso alla Ztl, ossia si paga una volta al varco ed è valido per tutto il soggiorno; efficientamento e sburocratizzazione per i ticket, eliminazione della elusione ed evasione nei pagamenti dei ticket, aumento del gradimento dei servizi e una maggiore fruibilità diffusa.
La reazione del sindaco Cascavilla, che è anche assessore al Turismo
“Manteniamo l’atto che abbiamo adottato, mi sembra ovvio che non possiamo fare passi indietro”, ribadisce il primo cittadino sangiovannese a l’Immediato. “Secondo chi parla problemi non ce ne sono, perché per coloro che dormono a San Giovanni non abbiamo aumentato nessun pedaggio. La tariffazione aumenta solo per quei turisti che non sostano in albergo e non mangiano a San Giovanni. Per un pullman da 50 posti si tratta di un aumento contenuto di appena 30 centesimi a passeggero”.
A San Giovanni Rotondo arrivano e transitano ogni anno mediamente circa 7mila pullman censiti. I numeri possono essere anche superiori in particolari annate con eventi straordinari, come nel caso dell’arrivo di Papa Francesco la scorsa primavera, che da solo ha portato in paese 40mila fedeli. La maggior parte dei bus conta 55 posti. Molti però non pagano i pedaggi, si fermano in vari posti riuscendo ad eludere la Ztl e scaricando i turisti e i pellegrini nelle campagne limitrofe. Un 20% di questi bus accompagna i pellegrini alla visita al santuario di San Pio, ma non si trattiene per il pranzo o per la cena, perché i viaggiatori mangiano in altre località. “La ratio del provvedimento qual è? – domanda retoricamente il sindaco – Aumentiamo per quei bus che non si fermano a mangiare a San Giovanni Rotondo, vogliamo verificare se riusciamo a recuperare una quota di bus che non pranza da noi, dissuadendoli a restare con un prezzo più basso. Giustamente loro se ne vanno in giro, visitano altri ristoranti, ma il nostro paese sopporta un costo in termini di traffico”.
Un pellegrino che visita il santuario, la tomba di San Pio, prega e se ne va, quanto lascia al paese? Compra almeno una bottiglietta d’acqua? “Compreranno sicuramente qualche souvenir, qualche ricordo religioso, ma sicuramente non lasciano al pari di quanto consumano in termini di consumo del territorio. Io credo che per il piano adottato non ci sia nulla di cui lamentarsi, anzi, ma in Italia siamo abituati a lamentarci per qualsiasi cambiamento. Vogliamo agire su quel 15%-20% che non resta a pranzo, vogliamo provare a recuperarli, questa è la politica”.
Si lavora anche sulla tassa di soggiorno, entrata in vigore dal primo marzo scorso. 1 euro per il primo giorno di pernottamento e 0,80 cent per il secondo e terzo giorno. Gratis per il quarto, ma i soggiorni da quattro giorni a San Giovanni sono merce rarissima.
“Dal primo marzo, non abbiamo recuperato la tassa sui pernottamenti, abbiamo incassato nemmeno 50mila euro”, accusa Cascavilla. “Bisogna capire, incroceremo i dati tra Puglia Promozione e Questura e metteremo in campo ogni azione di controllo sull’evasione. Non siamo cecchini, ma vigileremo. Abbiamo attivato tutte le modalità on line, si tratta davvero di 2 minuti per trasferire le somme. Gli albergatori comunicano dei dati in Questura, è facile risalire alle somme dovute. Il tavolo richiesto da Dragano c’è già, noi abbiamo il progetto del Distretto urbano del Commercio con Confcommercio, Confesercenti e Regione Puglia, nel quale si ragiona sulle prospettive di turismo e sulle cose da fare. finanzieremo due grandi eventi: il concerto della band di Bob Marley e il campionato mondiale di organetto e fisarmonica diatonica”, conclude il sindaco.