Si è tenuta ad Assisi il 22 e il 23 giugno la due giorni dell’Assemblea ordinaria della Consulta Nazionale Antiusura, nella regione in cui sono nati i Monti di Pietà e i Monti Frumentari per calmierare il costo del denaro. Le 30 fondazioni antiusura distribuite sul territorio tra cui la Buon Samaritano di Foggia (rappresentata da Pippo Cavaliere, ndr) si sono lasciate ispirare dalla intuizione francescana per combattere i tassi usurari. Nel corso dei due convegni assisani la Consulta ha presentato la sua ultima ricerca sul sovraindebitamento delle famiglie italiane corredata dalle analisi del Commissario straordinario del Governo Domenico Cuttaia, del dirigente generale del Dipartimento V del Tesoro Roberto Ciciani e della dirigente Mef Lavinia Monti. Il fallimento delle famiglie per debiti
è divenuto una sofferenza di massa che in questi anni di prolungata recessione economica del Paese si è cronicizzata.
Esistono diversi step: si parte dalla famiglia sovraindebitata per arrivare alla famiglia con bilancio economico deficitario, indebitamento, famiglia in condizioni di povertà relativa, in povertà assoluta ed infine a rischio usura.
Crescono in Italia le esecuzioni immobiliari per direttissima e le rinegoziazioni dei mutui.
In questo contesto di crisi Assisi con la sua economia civile e sociale e la affermazione della sobrietà come stile di vita sul modello di San Francesco ha offerto numerosi stimoli per l’operato dei volontari antiusura nella lotta alle povertà. La battaglia va agita soprattutto nelle istituzioni.
Buone prassi e coraggio. È stato il suggerimento che dalla riunione della Consulta Nazionale Antiusura, la sindaca di Assisi l’ingegner Stefania Proietti ha lanciato ai colleghi primi cittadini italiani. A l’Immediato ha anche offerto piena solidarietà al sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo D’Arienzo vittima di intimidazioni nei giorni scorsi nella città dell’Arcangelo. La sindaca eletta con un cartello di liste civiche nei suoi due anni di amministrazione ha avviato un fondo anti sovraindebitamento da 2ml di euro, ha scardinato la gestione di un bene pubblico da un’azienda con l’interdittiva antimafia e ha avviato una battaglia senza quartiere all’azzardo, interpretando in maniera restrittiva il regolamento regionale sulla installazione di slot machine e videolottery. I 500 metri di distanza dai luoghi di culto sono stati calcolati in maniera geometrica inserendo nel perimetro tutta l’area di culto come la piazza e le aree verdi. In questo modo con questo nuovo computo, ad Assisi non è più possibile aprire sale giochi. “Le multinazionali dell’azzardo hanno fatto ricorso, ma il Tar ci ha dato ragione. Ci candidiamo come Comune capofila della lotta all’azzardo. Cambiare è possibile”, ha osservato la prima cittadina.