Assegnati alloggi di Ordona Sud a Foggia. Case belle e sicure col massimo della tecnologia

Non sono mancate le polemiche. Giulia Frascolla che da anni con la sua famiglia vive nei container di Via San Severo ha chiesto conto delle graduatorie a Emiliano

Lacrime di gioia per i 31 assegnatari su 45, che in questa mattinata ventosa hanno ricevuto le chiavi degli alloggi dell’Arca Capitanata al Comparto Ordona Sud dal Governatore Michele Emiliano, dal presidente Arca Donato Pascarella, dall’assessore regionale Alfonso Pisicchio e dal delegato all’emergenza abitativa del Comune di Foggia Saverio Cassitti.
Case belle e sicure col massimo della tecnologia, così le hanno definite i tecnici della stazione appaltante.
2 alloggi da 81,2 metri quadrati, 3 da 85,6 metri, 12 case da 62,3 metri quadrati, 12 da 45,6 metri quadrati, 12 da 63,7 e 1 da 54,7 metri quadrati gli appartamenti costruiti dalla ditta di Franco Cagiano.

I due edifici consegnati oggi sono isolati sismicamente con particolari pilastri antisismici sotto il livello dell’autorizzazione, mediante isolatori che separano il movimento del terreno dalla struttura posta al di sopra dei dispositivi. Una tecnica innovativa per la protezione dei fabbricati mutuata dal Giappone e in crescita in Italia.
La dotazione impiantistica, come ha spiegato l’imprenditore Franco Cagiano, è innovativa: sulla copertura dei due edifici oltre alle centrali termiche degli impianti di riscaldamento centralizzati con moduli utenza, trovano collocazione un impianto fotovoltaico e dei collettori solari piani ad alto assorbimento e bassa emissione.
L’assegnazione è arrivata oggi dopo un apposito bando per giovani coppie a basso reddito under 35, anziani ultrasessantacinquenni in condizioni sociali o economiche svantaggiate, soggetti morosi e altri disagiati. Con un reddito compreso tra i 15.250 euro e i 30.500 euro. Né poveri in assoluto né capaci di pagare un fitto di mercato.
Come ha rilevato il presidente di Arca Capitanata Pascarella i nuovi alloggi foggiani sono una sperimentazione in Italia. L’equo canone, tanto utilizzato negli anni del boom, rappresenta il futuro dell’edilizia residenziale popolare. Gli assegnatari pagheranno dai 110 euro circa al mese a meno di 200 euro.

“Siamo perfettamente consapevoli che Foggia vive una strana contraddizione: è una città con spazi urbanistici molto grandi ed una emergenza abitativa altrettanto grande. Dobbiamo trovare un giusto equilibrio, ma sono progetti lunghi e complicati – ha osservato Emiliano dopo aver fatto i suoi 4 passi al Policlinico -. A Bari realizzammo il piano casa 12 anni fa in un quartiere che oggi conta 15mila abitanti e ha circa 3mila alloggi popolari da consegnare o già consegnati. Un dato che ha alleggerito l’emergenza abitativa, a Foggia mi auguro di poter fare un lavoro che sia all’altezza delle altre città grazie all’operato del competente Denny Pascarella”.
198 alloggi+72 alloggi in Via Lucera, 9 alloggi a  Borgo Croci sotto i portici delle piastre del Candelaro, 8 alloggi in Via Confalonieri, 24 in Viale Fortore per il bando sulle periferie. Il lavoro di Arca Capitanata procede. A Via Lucera tutto è quasi pronto per una nuova consegna. Lo conferma la funzionaria Ida Paranzino. Il censimento degli assegnatari è concluso. Le famiglie che hanno costruito abusivamente, buona parte già nel 2002, avranno una casa popolare, mentre il loro basso abusivo sarà abbattuto.

“Spero di mettere un punto a questa annosa vicenda così che venga riqualificata l’area”, è l’auspicio di Paranzino giunta ad Ordinare Sud con il delegato Cassitti.
Le vecchie case di Mussolini, ormai beni storici, resteranno a Via Lucera in attesa di una rigenerazione: chi vive in quelle case potrà continuare a farlo.
Saranno abbattute le casette dal civico 289 al 189, tutte le famiglie abusivamente presenti riceveranno un alloggio.

Non sono mancate delle polemiche oggi. Giulia Frascolla che da anni con la sua famiglia vive nei container di Via San Severo ha chiesto conto delle graduatorie e dei vari punteggi che potrebbero essere stati sottratti a tutti coloro che fecero delle azioni forti di protesta negli anni scorsi, con una tentata occupazione. Sono 51 i nuclei familiari che vivono nei container sempre più degradati, a causa della presenza di ratti. Gli allagamenti sono frequenti. “Ho 4 figli in 29 metri quadrati”, è stato il grido di Frascolla sia a Pisicchio sia ad Emiliano.

230 persone circa nelle baracche dovrebbero poter essere allocate in case dignitose con l’housing sociale, se mai partirà. Altre 300 circa ricevono contributi fitto.
Sulla questione Housing Sociale l’assessore Pisicchio è stato netto: “Il problema dell’emergenza abitativa non si può risolvere con 32 alloggi, è serio. Con gli enti locali dovremo ragionare per far fronte al problema con la razionalizzazione delle costruzioni esistenti. Noi abbiamo chiarito con Ance e i numeri dovrebbero rimanere quelli definiti, abbiamo chiesto se i numeri sono compatibili col nuovo Pug. Ci dicono di sì, quindi noi non avremmo difficoltà a rispettare tutte le indicazioni. Noi abbiamo detto che il Pug non può non essere coerente con le attività che si fanno, se l’housing porrà delle limitazioni al Pug il territorio dovrà valutarlo”.