Sono tutti foggiani i vini rosati migliori del Sud Italia. A decretarlo, lunedì 11 giugno 2018, sono state le giurie della tredicesima edizione di Radici del Sud, concorso e punto di riferimento più autorevole del panorama enologico meridionale che censisce e valorizza, attraverso la pubblicazione di tre differenti guide e in occasione del Salone dei Vini del Sud, le eccellenze dei vini prodotti dai vitigni autoctoni di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.
La giuria Wine Writers, formata da giornalisti esperti del settore vitivinicolo, ha premiato come “migliore rosato da vitigno autoctono del Sud Italia” il Terra Cretosa Aleatico 2017 della cantina Borgo Turrito (Foggia); secondo posto per il Marilina Rosè 2017 delle Cantine Spelonga (Stornara-Fg). Per la Giuria Wine Buyers, il primo posto spetta al Faragola 2017, produzione della vinicola di Ordona (Fg) che vede insieme l’attore Michele Placido e Domenico Volpone; al secondo posto, pari merito, il Terra Cretosa e il Posta Piana delle Cantine Paradiso (Cerignola-Fg).
E’ UNA PICCOLA-GRANDE RIVOLUZIONE Per chi conosce il settore, quella delineata dai premi di Radici del Sud è una piccola-grande rivoluzione: il rosato, storicamente, è sempre stato un ‘primato’ del Salento, la terra che ha avuto per prima l’intuizione delle potenzialità espresse dai rosé. Oggi la Capitanata è al vertice. “E’ una soddisfazione enorme, non solo per il primo posto, ma per tutto il settore vitivinicolo di Capitanata che è cresciuto enormemente negli ultimi anni”, ha commentato Luca Scapola, consulente e imprenditore della cantina Borgo Turrito, a margine della cerimonia di premiazione che si è tenuta nel Castello di Sannicandro di Bari. “Faccio i miei complimenti ai colleghi: insieme stiamo facendo un lavoro eccellente, valorizzando diverse realtà finalmente condotte da giovani imprenditrici e giovani imprenditori”. Il settore vitivinicolo, in provincia di Foggia, è quello che sta mostrando il più alto indice di ricambio generazionale all’interno delle aziende e i risultati si vedono: puntare sui rosati e portarne la qualità ai vertici nazionali e internazionali è il primo segno di un percorso innovativo innestato, è il caso di dirlo, su una tradizione vitivinicola già molto importante. E non è tutto. Le giovani realtà del settore vitivinicolo di Capitanata investono di più e meglio in immagine, comunicazione, posizionamento del brand, internazionalizzazione, con un atteggiamento più attivo e da protagonisti sui mercati esteri.
“CONSAPEVOLI DI FARE QUALITA’” A dimostrazione di questo nuovo approccio produttivo e strategico, la recentemente campagna di sensibilizzazione ideata e lanciata proprio da Borgo Turrito col messaggio finale, veicolato attraverso manifesti affissi in tutto il capoluogo foggiano, che recitava così: “Comunque lo vedi, è orgoglio. La nostra terra offre frutti meravigliosi, basta saperli guardare”. “Dobbiamo essere consapevoli che la nostra qualità, unita a una straordinaria biodiversità, è degna di essere apprezzata e celebrata nel mondo”, ha dichiarato Luca Scapola. “Non abbiamo qualcosa in meno degli altri, semmai è vero il contrario. Il nostro territorio mette insieme caratteristiche di assoluta eccellenza: un clima ideale, terreni fertili, biodiversità, coesistenza armoniosa di correnti d’aria montana e di mare, una cultura contadina millenaria, vitigni autoctoni dalla grande versatilità e una storia senza eguali”, ha concluso Scapola.