Nuovo appuntamento dei Luoghi del Cuore del Fai, entrati ormai nella coscienza comune e attesi ad ogni biennio per realizzare risultati concreti per il patrimonio artistico, architettonico e culturale italiano.
Questo pomeriggio nella sede Fai di Piazza Purgatorio a Foggia il capo delegazione il professor Saverio Russo insieme a Gloria Fazia ha presentato i due progetti che sono stati candidati alla gara di quest’anno.
“Diventa sempre più difficile ottenere i punti necessari per entrare nei primi 10 luoghi. La campagna è cominciata da 10 giorni e durerà fino a febbraio 2019 – ha spiegato il docente -. Affinché il bene sia finanziato ci deve essere un progetto, una idea attorno a quel bene. Noi abbiamo avuto comunicazione dai comitati locali di due beni, ma non è escluso che ve ne siano degli altri. Non è auspicabile che ci sia dispersione o che prevalga la logica del paesello e del campanile, abbiamo bisogno di individuare dei luoghi simbolo dell’abbandono e del riscatto. Finora ci siamo riusciti”.
La Capitanata in passato con gli eremi di Pulsano, il Castello di Lucera e con San Nicola di San Paolo Civitate ha dimostrato coesione. Quei progetti iniziali Fai sono stati degli attrattori per nuovi finanziamenti regionali e ministeriali.
“Vanno coinvolte le reti degli immigrati al Nord e all’estero, a San Paolo l’iniziativa è servita ad attivare un finanziamento regionale di 600mila euro. Manca ancora il restauro degli apparati architettonici, ma se non avessimo sottoposto questo bene al giudizio del Fai non avremmo mai potuto ottenere nuove risorse”, ha aggiunto Russo.
Gargano, Nord Tavoliere e città sveva nel passato: le due new entry dell’estate 2018 sono invece Serracapriola nel territorio del Fortore e Bovino sui Monti Dauni.
Le iniziative dei luoghi del cuore nascono dal basso, il loro taglio è l’affetto.
Le due delegate di Serracapriola e Bovino, la guida turistica Maria Chiara Castriota e l’insegnante Maria Chiara Lombardi hanno illustrato i due beni segnalati e candidati.
Sono stati accolti la Chiesa di San Mercurio Martire di Serracapriola del 1700, che dal terremoto di San Giuliano ha subito danni ed è un luogo caro a tutti i serrani e i Giardini Pensili Ducali di Bovino, promossi dal comitato Fai e dall’Archeoclub, dal Circolo Florestano Rossomandi e dalle Confraternite.
I giardini sono localizzati nel centro storico cittadino, adagiati su un terrazzamento a due livelli, addossato sulla facciata del Palazzo ducale, con tratti di opus reticolatum romano e racchiusi da murature merlate che prospettano sulla via Castello. Risultano essere stati realizzati a fine Settecento, ispirandosi al Parco di Recale (residenza estiva della duchessa di Bovino Anna Maria Suardo Guevara, dama di compagnia della regina Maria Carolina) e al Parco della Reggia di Caserta. Delineati nello stile tipico dei giardini all’italiana, hanno una superficie di circa 3.000 mq e conservano una notevole varietà di piante, arbusti, oltre a numerose statue femminili, busti, fontane e cisterne per l’accumulo delle acque rivenienti dalle condotte dell’antico Acquedotto romano attraverso tipiche fenditure delle rocce sulle quali si eleva il Castello. Di tratta di un’area di pregevole interesse storico, con accesso diretto dal Palazzo ducale e dalla via Guevara, che impreziosisce il Castello, costruito dal conte normanno Drogone, ampliato da Federico II di Svevia e, nel Seicento, trasformato in Palazzo dai duchi Guevara.
“I giardini pensili sono sconosciuti anche ai bovinesi. 15 anni fa ci fu un’attività di ripristino, c’è bisogno di una manutenzione ordinaria, non si vedono i vialetti e le cisterne”, ha detto ma segnalatrice.
“I Giardini Pensili Ducali di Bovino hanno terrazzamenti con statue di gusto neoclassico con un’area verde di 3mila metri quadrati che affianca il costone verde e il muro medievale merlato del Castello da Via Guevara a Via Castello. 3 i terrazzamenti, uno domestico, uno botanico è uno delle statue. Sono ispirati ai giardini di Recale della duchessa. Speriamo di riuscire nell’intento sarebbe una ulteriore prova d’amore per Bovino. Vincemmo già al Kilimangiaro contro Minervino”, ha ricordato.
San Mercurio è il patrono di Serracapriola, per il progetto completo servirebbe 1,6 milione euro, ma per rendere fruibile la chiesa basterebbero 500mila euro. Molto più snello l’intervento di Bovino, dove è necessario solo eliminare le sterpaglie e installare degli impianti elettrici ed idraulici. Costo: appena 50mila euro.
Servono voti dunque. La classifica online è già disponibile: Serracapriola è al 20esimo posto, i Giardini al 36esimo.
“L’exploit del primo anno ci portò su con 36mila voti per Pulsano, oggi ne occorrono molti di più sui 50mila. Tutti si sono molto attrezzati”, ammonisce Loris Castriota Skanderberg.
Si può votare sul sito www.iluoghidelcuore.it o anche attraverso i moduli.