È ancora incerto il futuro di Sia. Domani alle 9.30 i sindaci del Consorzio dell’ambito Foggia-4 incontreranno il commissario straordinario Ager Gianfranco Grandaliano (al centro nella foto in alto), il quale, secondo fonti baresi, esclude che al tavolo verrà già fuori una soluzione definitiva. Su Amiu Puglia sembra esserci il più assoluto riserbo. I dipendenti Sia hanno avuto informazioni ufficiose di un diniego secco da parte del Comune di Bari. Il sindaco Antonio Decaro, anche per fazioni correntizie piddine avverse al Governatore Michele Emiliano, sta impedendo ad Amiu di rilevare nuova impiantistica in Puglia. Il 21% di Foggia basta e avanza. È accaduto a Brindisi, dove Amiu non è intervenuta e sembra che accadrà anche a Cerignola e nel Basso Tavoliere. Il CdA di Amiu è contro un possibile affidamento, coordinato da Ager. Mentre Aseco con ogni probabilità non ha la forza organizzativa per gestire il servizio di smaltimento e raccolta rifiuti in tutti e 9 i centri.
Che fare dunque? I Comuni potranno affidare il servizio a piccole realtà locali, come si sta già verificando a Trinitapoli e altrove? “Domani discuteremo sulle modalità di azione”, è la risposta stringata da Ager. Non sa nulla neppure il sindaco Franco Metta, che a questo punto secondo i sindacati potrebbe giocare un ruolo decisivo domani. Intanto la Cgil ha emanato una ordinanza contro i sindaci che stanno appaltando la raccolta della monnezza nei loro centri ai privati.
“Pur comprendendo le ragioni di tutela della salute pubblica che sono alla base delle decisioni assunte da codeste Amministrazioni Comunali, la FP-CGIL rileva che le modalità attraverso le quali si è proceduto al conferimento del servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti solidi urbani alle società individuate nelle ordinanze – per quanto urgenti– contribuiscono a rendere ulteriormente gravosa la situazione dei lavoratori dipendenti della S.I.A. s.r.l. addetti al servizio presso codesti Comuni. Le soluzioni adottate dalle Amministrazioni in indirizzo, infatti, sottraendo per intero il servizio ed il corrispettivo alla S.I.A. s.r.l., mettono in serio rischio il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori addetti ai cantieri delle Vostre città, addossando di fatto ai lavoratori stessi (e, sostanzialmente, solo a loro) gli effetti di una vicenda amministrativa della quale essi non sono per nulla responsabili”. Secondo la Cgil le amministrazioni avrebbero dovuto “scegliere soluzioni che salvaguardano il diritto dei lavoratori al lavoro ed alla retribuzione, e allo stesso tempo garantiscono la raccolta e la gestione dei rifiuti”.
E spiegano: “In luogo dell’affidamento dell’intero servizio a ditte esterne che lo espleteranno con loro personale (estromettendo totalmente i lavoratori S.I.A. dal processo produttivo) avreste potuto, ad esempio, ricorrere al noleggio, anche a caldo, dei soli mezzi necessari alla raccolta e al trasporto, continuando ad utilizzare i dipendenti della S.I.A. s.r.l. per l’attività di raccolta e spazzamento e provvedendo al pagamento diretto in loro favore – ai sensi di quanto disposto dall’art. 30 comma 6 del D.Lgs 18.04.2016 n. 50 – attivando la procedura per l’intervento sostitutivo. Tale soluzione non avrebbe determinato maggiori costi per le Vostre Amministrazioni poiché nelle ordinanze avreste potuto prevedere – così come avete fatto in relazione al corrispettivo che verserete alle ditte esterne – che tanto il costo del noleggio dei mezzi quanto il costo delle retribuzioni erogate ai lavoratori sarebbero state contabilizzate in danno della S.I.A. s.r.l.”.
Le amministrazioni non sono esenti da obblighi diretti nei confronti dei lavoratori. Il sindaco ricorda l’ordinamento delle stazioni appaltanti, a cui sono assegnati “compiti di vigilanza sull’esatto adempimento degli obblighi datoriali dell’affidatario del servizio, ma prevede una vera e propria responsabilità patrimoniale in relazione al mancato pagamento delle retribuzioni dei lavoratori utilizzati”. Il 31 maggio ci sarà un nuovo incontro e si solleciterà nuovamente Aqp, proprietaria della partecipata Aseco.