“Ali per il Futuro”, ecco a Foggia il progetto per famiglie meno abbienti e con bambini

Presentata presso l’Asilo Nido Mondo Piccolo l’iniziativa nazionale di Confcooperative. “Sarà utile ad abbattere un po’ il personalismo. Il noi deve prevalere rispetto all’io. I nostri figli devono avere delle opportunità”

È stato presentato questa mattina presso l’Asilo Nido Mondo Piccolo il progetto nazionale targato Confcooperative “Ali per il Futuro”, finanziato da Fondazione Con i Bambini. Il progetto prevede la co-costruzione di un piano familiare personalizzato per le famiglie con minori che vivono in situazione di povertà a rischio di svantaggio sociale. Le città interessate insieme a Foggia saranno Aosta, Bologna, Parma, Firenze e Livorno e Monopoli.

La provincia di Foggia, assieme a quella di Bari, sono le uniche nel meridione ad essere state scelte per l’attivazione del progetto. Saranno 80 i nuclei familiari coinvolti in un percorso della durata di due anni. In Via Gentile a Foggia, hanno illustrato i percorsi, che saranno attivati alla scuola dell’infanzia Piccole Tracce per 2 bimbi dai 3 ai 6 anni e al Nido Mondo Piccolo per 5 bambini, Carla Calabrese del Consozio Icaro i e referenti nazionali Caterina Segata, Responsabile Progetto Ali per il Futuro Cooperativa Sociale Società Dolce, e il tutor Renzo Colucci, direttore dell’Ente di Formazione Seneca, insieme ai rappresentanti istituzionali, l’assessora alla Educazione Claudia Lioia, il sindaco di Foggia Franco Landella e il consigliere regionale Giannicola De Leonardis.

L’obiettivo finale del progetto è quello di sviluppare un’inclusione attiva nella comunità educante del territorio. Attraverso la presa in carico di un case manager la famiglia viene accompagnata in tutto il percorso per garantire condizioni di vita adeguate e durature. Il tutor, come hanno rimarcato Segata e Colucci, creerà delle relazioni tra la famiglia e la rete di partner del progetto che conta molte cooperative, tra cui la Società Dolce, Proges, Arca, Kaleidoscopio, Icaro di Foggia, San Bernardo, Seneca, Pegaso, Pf, Artemide e Cresco, e ha tra gli enti di supporto, con la collaborazione di Confindustria Emilia, LavoroPiù e Synergie, l’Università di Bologna, l’Università di Firenze e l’ente di ricerca Arco.

“In Ali per il Futuro sono protagonisti i genitori. Prendere in carico i bambini è il nostro mestiere, ma volersi prendere cura anche della famiglia è una sfida. Vogliamo intercettare quella famiglie a rischio esclusione sociale, offrendo percorsi per 5 bambini e le rispettive famiglie per l’asilo nido e 2 per la scuola per l’infanzia. È fondamentale l’Isee, è un percorso che ha l’obiettivo di formare i ragazzi ed orientarli col gran valore della solidarietà”.

“Questo progetto nasce da alcuni percorsi ed esperienze che come Società dolce abbiamo fatto in Emilia per l’accoglienza integrata a famiglie con bambini piccoli”, ha osservato Segata a l’Immediato. Il progetto nazionale vale 2 milioni di euro: le famiglie sono incluse in un piano di orientamento e di formazione professionale dentro la rete delle diverse cooperative. Possono presentare la domanda le famiglie con bambini da zero a 6 anni di età e con un Isee pari o inferiore ai 15mila euro. I beneficiari saranno individuati a seguito di una graduatoria e confermati dopo un colloquio con il case manager: per partecipare al progetto è necessario sottoscrivere un patto educativo-formativo nel quale ci si impegna a condividere e costruire il progetto personalizzato.

Nei mesi scorsi la Fondazione Con i Bambini ha diffuso dei report sulla povertà educativa. La bassa natalità chiama in causa una serie di fattori, tra cui anche la possibilità per i genitori di poter fare affidamento, a partire dalla nascita del bambino, su un sistema di servizi diffuso, accessibile ed efficiente, destinato sia alla prima infanzia, sia alle fasce d’età superiori. Un insieme di servizi (sociali, educativi, culturali, sportivi) che può essere in primo luogo un argine al rischio povertà dei nuclei familiari. Il livello di povertà assoluta cresce all’aumentare del numero di figli.

I comuni totalmente montani nelle province di Foggia, Caltanissetta, Siracusa e Reggio Calabria presentano una percentuale di copertura pari allo 0% per quel che concerne gli asili nido. In Capitanata sono più di 2mila i piccoli da 0 ai 2 anni, nei Comuni del Gargano e dei Monti Dauni, per i quali non c’è nessun servizio educativo. Gli asili nido sono troppo distanti dalle zone di residenza.

“Ali per il futuro sarà utile ad abbattere un po’ il personalismo. Il noi deve prevalere rispetto all’io. I nostri figli devono avere delle opportunità, ci riempiamo la bocca con l’uguaglianza. Ma le diseguaglianze ci sono, dobbiamo dare un contributo allo sviluppo del nostro territorio. Dobbiamo dare l’esempio a quei ragazzi che hanno la sfortuna di nascere in ambienti degradati”.