Mentre a Roma nei Palazzi del Mef molte questioni restano sospese, senza un Ministro che firma i provvedimenti, con alcuni dirigenti del Gabinetto che da tempo auspicavano un “governo neutrale” e con il Dipartimento del Tesoro che non ha un direttore generale, dal momento che il Vincenzo La Via è stato l’unico a non essere riconfermato, sui territori la decisione del Presidente Sergio Mattarella ha gettato tutti nel caos.
Da quello che avrebbe dovuto essere il Ministero del prof Savona sono state inviate 170 lettere indirizzate ad altrettante amministrazioni pubbliche che, nel quadro della riforma delle società partecipate – prevista dal Testo Unico di cui al D.lgs. n. 175/2016 – potrebbero risultare inadempienti per aver dichiarato l’intento di non procedere a razionalizzazioni o dismissioni.
Sono poche le certezze. Con le urne previste ad ottobre o ad inizio 2019. “No, non appoggeremo Carlo Cottarelli (in alto con Mattarella)”, è la sicurezza del M5S e della Lega anche a livello locale. “Non votiamo Cottarelli”, conferma a l’Immediato il senatore pentastellato Marco Pellegrini, che nei giorni scorsi era dato in odor di sottosegretariato. “Spero si voti in ottobre”, taglia corto.
Ma chi si avvantaggerà di una tale confusione? “La lista d’attesa per entrare nella Lega si sarebbe allungata se ci fosse stato un Governo gialloverde, ora è tutto più complicato. È rimasto spiazzato pure il sindaco di Apricena, Antonio Potenza. Matteo Salvini arriverà al 30%, si svuoterà Forza Italia, mentre il M5S potrebbe persino perdere qualche punto”, è il commento di un fine osservatore politico garganico, dove si vota il prossimo 10 giugno a Vico, San Nicandro e Peschici e Forza Italia è più spaccata che mai, con Franco Landella e Michaela Di Donna, pronti a presenziare a Vico in comizio, contro la vicesindaca Tiziana Casavecchia, azzurra candidata col sindaco uscente Michele Sementino, i quali più di tutti presentandosi col civismo pugliese hanno determinato la vittoria della maggioranza Miglio in Provincia.
“Secondo me andremo a votare ad ottobre, il complotto francotedesco è stato sortito, vedremo cosa accadrà e che decisioni prenderà Cottarelli. Se Berlusconi dovesse votare e dare la fiducia al governo tecnico, la Lega ha già annunciato che non ci sarà nessuna alleanza. Spero che alla fine i candidati non siano sempre gli stessi, abbiamo perso un sacco di voti per Landella e suocero, un voto che si è riversato sui 5 Stelle. Noi, per come la vedo io, dovremmo riconfermare Joseph Splendido al 100%, l’avvocato si è speso a livello economico e di persona per garantire il risultato. 24.787 voti solo in provincia di Foggia, col 7,3% la seconda miglior provincia dopo Lecce che aveva due onorevoli e un senatore. 6349 voti a Foggia, il miglior risultato della Puglia”, rivendica il coordinatore provinciale salviniano Silvano Contini.
Siete pronti per una nuova campagna elettorale, stavolta tutta centrata sui temi europei? Secca la risposta. “Noi per il 4 marzo ci eravamo fermati sul tema euro, perché c’erano altre priorità. Flat Tax, asili Nido, Immigrazione, legge Fornero. In tutti i punti del contratto di governo non c’era una sola parte in cui si preannunciava dell’uscita dall’Euro. In Italia siamo ormai al reato di opinione. Ci siamo adeguati alla Merkel e a Macron, la Ue che è padrona dell’Euro vuole sottomettere i paesi che hanno la moneta unica. Con le nostre misure e la Flat Tax avremmo riabilitato i commercianti falliti, per ripagare le tasse, con una aliquota al 20%”.
Al momento non sono previste manifestazioni di protesta, ma potrebbero essere presto indette. “Aspettiamo che il Presidente dica la sua, potremmo andare a Roma, ma siamo contro l’impeachment. Quelli del Pd sostengono che Salvini avrebbe bluffato. Ma bluffato di che? E perdeva 40 giorni per far finta di metter su un governo? È una scusa di Martina per scaricare la colpa su Salvini. Savona non era iscritto a nessuno dei due partiti, era stato condiviso. Si sarebbe speso per il territorio”.
Secondo molti la Lega potrebbe ora erodere voti non solo a Forza Italia, ma anche allo stesso M5S: “Noi non andiamo a cercare nessuno, non andiamo a fare proclami, vogliamo recuperare molti delusi in giro per il territorio, tanti sono seccati da Rosa Barone, che ha posto veti, per non far presentare le liste in alcuni Comuni, come San Paolo, Bovino. Se la gente vorrà aderire alla Lega, bene, ma non saremo noi a corteggiare “.
“Il presidente della Repubblica svolge una funzione di garanzia e non può subire imposizioni da nessuno, tanto più da due irresponsabili”, ha scritto sui suoi canali social il parlamentare Pd Michele Bordo, postando una foto che lo ritrae mentre stringe la mano a Sergio Mattarella. Per il centrosinistra o quel che ne rimane inizia un periodo molto complicato. Come spiegare all’elettorato la scelta del Presidente? L’Italia non ha un Emanuel Macron all’orizzonte al momento, tale da “scongiurare” il primo governo populista d’Europa, tanto temuto in queste settimane.
Il politologo Massimo Fragassi, esperto di diritto costituzionale comparato, argomenta con rigore: “Il Presidente nomina su proposta del Presidente del Consiglio, dunque parliamo quantomeno di un potere condiviso. Inoltre, il Presidente della Repubblica sovraintende, tra le altre cose, al rispetto dei patti sottoscritti a livello internazionale dello Stato, come conseguenza del suo ruolo di rappresentante dell’Unità d’Italia. In definitiva, dunque, da un punto di vista strettamente formale, la procedura posta in essere dal Presidente è costituzionalmente corretta, perché risponde all’attuazione e alla tutela delle prerogative del Capo dello Stato nei confronti delle contingenti maggioranze partitiche. Ma non erano Salvini, Di Maio e Di Battista quelli che “la Costituzione più bella del mondo non va stravolta ma rispettata”? Mattarella ha attuato una giusta e legittima difesa delle prerogative che la Costituzione gli affida. De Gaspari affermava che i politici guardano alle elezioni e gli statisti alle generazioni future. Le differenza tra Salvini&Co e Mattarella è tutta qui. Il Presidente non è arbitro ma garante della Costituzione. Se Salvini avesse proposto Hitler, Mattarella si sarebbe dovuto limitare a nominarlo?”.