AIPA, in piazza a Foggia per prevenire la fibrillazione atriale. Grandi numeri alla Festa del Volontariato

Quella di Capitanata è una delle 60 sezioni locali indipendenti, che si impegna a garantire che i pazienti vengano correttamente informati sull’utilizzo e sull’efficacia della terapia anticoagulante

Grandi numeri alla Festa del Volontariato a Foggia allo stand della Federazione Associazioni Italiane Pazienti Anticoagulati. Quella di Capitanata è una delle 60 sezioni locali AIPA indipendenti, che si impegna a garantire che i pazienti vengano correttamente informati sull’utilizzo e sull’efficacia della terapia anticoagulante dai professionisti che gestiscono la terapia, nonché sui percorsi assistenziali e sui comportamenti da tenere per prevenire eventi avversi.

Per la Festa del Volontariato i referenti Antonio Lungaro e Marcello Acquaviva all’isola pedonale con i volontari hanno aperto il loro gazebo per la prevenzione della fibrillazione atriale, un’aritmia spesso asintomatica e quindi sotto diagnosticata, che può avere gravi conseguenze come ictus e tromboembolismo. Diagnosticarla è semplice, iniziando dalla misurazione della pressione arteriosa con appositi strumenti elettronici che rilevano anche il ritmo cardiaco. Sotto al gazebo molti foggiani e molte foggiane hanno colto l’occasione per fare uno screening gratuito insieme al dottor Erasmo Giulio Campanale degli Ospedali Riuniti e alle infermiere.

“Abbiamo visionato 100 persone – spiega Lungaro a l’Immediato – l’8% dei visitati ha la fibrillazione atriale, siamo nella media, anche se si è presentato qualche caso in più rispetto all’anno scorso. La fibrillazione atriale non ha cause specifiche. Abbiamo anche misurato la pressione arteriosa e sono state molte le persone con pressione alta, intorno al 20%. Un dato rilevante. Si tratta per lo più di persone ansiose, ipocondriache e in sovrappeso”.

Che indicazione registrate? Come sono i foggiani di fronte ai check up? “C’è un po’ di ignoranza, la mentalità è chiusa. Manca la prevenzione per la maggioranza delle persone visionate. A Foggia non c’è la religione della prevenzione”.