Consiglio comunale di mozioni quest’oggi a Palazzo di Città a Foggia, con la maggioranza compatta a rinviare le discussioni più ostiche, ossia quelle su Amiu Puglia e Ataf. “Non abbiamo il controllo di Amiu Puglia, sarebbe sensato rinviare questo argomento”, ha suggerito il sindaco Franco Landella rispetto alla mozione con primo firmatario Leo Iaccarino, che si poneva l’obiettivo di ridurre del 10% l’indennità dei rappresentanti del Comune di Foggia in seno ai CdA delle società partecipate, il cui costo, caricato solo sulla Tari foggiana, col 21% di quote societarie non giustificherebbe la presenza di due membri foggiani nel CdA.
Nel novembre 2017 i consiglieri Pasquale Russo, Raimondo Ursitti, Alfonso de Pellegrino, Vincenzo Rizzi, Augusto Marasco, Rosario Cusmai, Paolo Citro, Giuseppe Mainiero, Giuseppe Pertosa, Luigi Buonarota, Marcello Sciagura e Sergio Clemente chiesero conto all’amministrazione dell’Ataf.
Nella loro mozione si legge: “È di tutta evidenza che la situazione finanziaria di Ataf sia in una sostanziale condizione di decozione. Si evidenzia altresì come la società ha l’affidamento diretto del TPL fino al 30 giugno 2018 data entro la quale dovrebbero celebrarsi le gare per la gestione del TPL in tutta la Provincia di Foggia sulla base di quanto disposto dal legislatore e demandato all’Ente Provincia”. I consiglieri chiedono conto dell’affidamento dei servizi di TPL sia urbano sia extraurbano per tutto l’ambito territoriale di competenza, anche in relazione all’adesione al Cotrap. “Il Comune di Foggia entro il termine del 30 giugno poteva esercitare una forma di prelazione per poter continuare a gestire il TPL in house, tramite l’Ataf presentando una relazione da dove si evincesse come l’affidamento in house fosse più conveniente in termine di efficacia, efficienza ed economicità”.
Ma il centrodestra ha preferito dilazionare il tema Ataf. “Il centrodestra di Landella decide di non discutere di AMIU-ATAF. Rinviati gli argomenti caldi. Probabilmente la questione dei soldi dei parcometri volatilizzati, oltre 600 mila euro, fa tremare i polsi a qualcuno”, ha scritto Giuseppe Mainiero.
Sulla questione monetine dei parcheggi però l’amministratore della Protect Vincenzo Giandolfi appare tranquillo. “Al 98% abbiamo risolto, abbiamo studiato insieme alla società un piano di rientro”, spiega a l’Immediato.
Nelle ultime ore si erano diffuse alcune notizie sul possibile fitto di ramo d’azienda da parte di Protect nei confronti della MVS di Rimini. Ma Giandolfi smentisce. “Non è assolutamente vero, anzi siamo noi che abbiamo rilevato dei loro servizi, MVS non esiste più”.
Sulla moneta circolante l’imprenditore è netto: “Si tratta di un servizio fastidioso, le monete hanno un peso, i pacchi sono pesanti, tutti i giorni c’è una macchina che gira a svuotare i parcometri, penso che per il futuro l’Ataf appronterà un sistema di tele gestione, con pagamento con carta prepagata”. Le monete, che sono state rifiutate da alcuni istituti bancari con filiali a Foggia, seguono un percorso abbastanza tribolato. Vengono prima lavorate in Protect con dei blister e poi inviate con un vettore a Bari alla Banca d’Italia. Per ragioni di sicurezza Giandolfi non comunica quante volte i corrieri partono con le monetine alla volta di Bari. “Siamo in una realtà pericolosa”. Si è detto anche che qualcuno dall’amministrazione vorrebbe sollevarvi dall’incarico sostituendovi come istituto di vigilanza? “Sollevarci? E chi lo farebbe il servizio? – è la contro domanda di Giandolfi – non è un servizio molto semplice, del resto sta diventando anche antieconomico, per contratto dovremmo ottenere 4mila euro al mese, ma ben 2500 sono le spese. Ma noi abbiamo assunto un impegno e lo porteremo a termine. Il nostro contratto durerà fino ad aprile 2018. Risolveremo il gap tempistico dei flussi di bonifici, sottoscriveremo un piano di rientro. Per il futuro l’Ataf dovrebbe funzionare come le altre città italiane, anche a Bari ormai tutto è per via telematica”.