Dopo il grande entusiasmo dimostrato dagli apprendisti ciceroni del Fai nell’illustrare ai visitatori i segreti del palazzo del Consorzio per la Bonifica della Capitanata realizzato dall’architetto razionalista Concezio Petrucci, questa mattina l’attenzione nell’Ente era tutta spostata agli invasi, che come ha rilevato il direttore Francesco Santoro a l’Immediato stanno raggiungendo la loro portata massima. L’acqua è già traboccante nella scenografica Diga Capaccio in località San Giusto tra Foggia, Troia e Lucera.
Nei giorni scorsi il Consorzio, presieduto dall’imprenditore Coldiretti Giuseppe De Filippo, aveva sciolto la riserva: con 172 milioni di metri cubi nella diga di Occhito e altri in arrivo, pari a circa 2 milioni nel fine settimana, ci sono le condizioni per assicurare a tutti gli agricoltori del Tavoliere un esercizio irriguo regolare già dopo Pasqua per l’avvio della stagione orticola e del pomodoro. Mentre la diga di Capacciotti in agro di Cerignola è piena per poco più della metà, con 30 milioni di metri cubi su 45 di capienza, la Diga Capaccio con una soglia massima di 16 milioni e 800mila metri cubi d’acqua, era oggi a già a 18 milioni, sopra soglia, dunque, dopo le piogge e le recenti nevicate.
Sono 141mila gli ettari di area attrezzata per l’irrigazione in provincia di Foggia ed un’area di futura irrigazione pari a circa 60mila ettari sarà presto messo a norma. Come abbiamo potuto osservare in compagnia del responsabile del servizio il geometra Giovanni Niro, alla Diga Capaccio è necessario abbattere il carico, per trasferire l’acqua nel letto del Celone.
“Alla provincia di Foggia servirebbe un altro invaso, la Capitanata assorbe circa 400 milioni di metri cubi d’acqua all’anno. Molta acqua va perduta, come oggi, ma purtroppo non possiamo non continuare ad alimentare il torrente”, spiega l’addetto. Almeno fino a maggio, la Diga, che serve tutto il distretto Sud Fortore comprese le aree industriali di Manfredonia e la zona Asi di Foggia, avrà una portata d’acqua in uscita molto potente. “Questo invaso nasceva come difesa della città e della pianura, con un intento di bonifica, per non far allagare la città. Oggi ha un utilizzo quasi esclusivamente industriale”, spiega Niro.
Intanto l’associazione a difesa dei consumatori Adcua Onlus presieduta da Walter Mancini, dopo un incontro preliminare in Prefettura ha chiesto la convocazione di un tavolo tecnico presso la stessa Prefettura con Regione Puglia, Agenzia Idrica Pugliese, Aqp e Consorzio di Bonifica. “Non bisogna abbassare la guardia, le piogge degli ultimi giorni hanno alzato il livello delle riserve, ma la rete idrica di Capitanata deve essere assolutamente potenziata”, è il commento.
L’appello per Piano dei Limiti è sempre in piedi.