Carmela, Federica, Nicolina. I nomi incisi su sagome di mani bianche sfilano nel centro cittadino per portare avanti la loro battaglia: Dire basta alla violenza sulle donne. Si sono dati appuntamento nel pomeriggio di oggi, l’associazione “Impegno Donna” di Foggia e i Centri antiviolenza della Regione Puglia che hanno aderito, a seguito dei recenti episodi registrati in provincia di Foggia e non solo, per una grande manifestazione pubblica dal titolo “Libere dalla violenza”. La partenza in piazza Umberto Giordano, per proseguire poi in piazza Cesare Battisti, per richiamare in particolare l’attenzione dell’intera popolazione su un fenomeno che, ormai quotidianamente, le pagine di cronaca indicano come una piaga sociale. “Dopo l’ennesimo femminicidio dobbiamo alzare il livello di allerta e attenzionare tutti i cittadini per non rimanere indifferenti ai messaggi inviati dalle donne” – ha spiegato a l’Immediato Franca Dente, organizzatrice della manifestazione e presidente di Impegno Donna.
Federica a Troia, Nicolina ad Ischitella, rappresentano gli ennesimi femminicidi che continuano, purtroppo, a macchiare del sangue di donne anche la nostra terra. Violenze inaccettabili a cui fa da sfondo la solitudine che imprigiona quante ogni giorno affrontano situazioni di abusi perpetrati ai loro danni, per lo più dagli uomini “di casa”. Violenze troppo spesso taciute per paura, per vergogna o, a volte, per l’ingenua speranza di un cambiamento. E dall’esigenza di combattere tale solitudine che nasce dal bisogno di innalzare l’allerta e l’attenzione di tutta la popolazione, dalle Istituzioni agli Enti pubblici e privati, dalle Scuole di ogni ordine e grado e da tutte le realtà associative che compongono la provincia di Foggia e la Regione Puglia. Perché la violenza maschile sulle donne non è un problema delle donne. È un’emergenza culturale, sociale che coinvolge tutti, rendendoci egualmente responsabili.
In occasione dell’anniversario del delitto di Carmela Morlino, uccisa a coltellate dal marito a Zivignago alla presenza dei figli, è intervenuto il padre della giovane foggiana: “Il problema è far sì che queste manifestazioni possano avere un seguito. Non voglio parlare di mia figlia, è stata un’esperienza tremenda sotto tutti gli aspetti. Mi preoccupa che nelle donne si sta diffondendo la non fiducia nelle istituzioni e si pensa sempre più a non denunciare” – ha detto Matteo Morlino. L’obiettivo della manifestazione è, pertanto, oltre a ricordare le donne vittime di violenza, quello di richiamare gli uomini e le donne di Foggia e provincia ad una maggiore attenzione a quanto accade intorno a ciascuno, tra amiche e amici, vicini di casa, di quartiere, colleghe/i. “Ci impegniamo tantissimo sul territorio ma ciò che mi spaventa è abituarsi a questa violenza. È importante cominciare a dialogare con gli uomini” – ha detto Antonietta Colasanto, consigliera di Parità della Provincia di Foggia.
Al corteo hanno partecipato anche le associazioni “Donna in Rete”, promotrice della campagna Disamorex – Chiamarlo amore non si può; Il filo di Arianna e la Cgil con lo striscione “La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti”. In piazza Battisti allestito anche “Posto occupato”, l’iniziativa è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società.
Fenomeni dolorosi che si consumano, generalmente, fra le pareti domestiche, in contesti in cui ci si dovrebbe sentire al sicuro. Soltanto tutti insieme, istituzioni, forze dell’ordine e semplici cittadini possono aiutare le donne ad essere finalmente libere dalla paura. Libere di chiedere aiuto.