L’ultimo giorno di campagna prima del silenzio elettorale per il Partito democratico e il centrosinistra è stato molto distensivo. La candidata all’uninominale camerale Foggia Gargano Lia Azzarone ha incontrato al mattino insieme ai suoi colleghi civici Rosario Cusmai e Massimo Russo Dario Vassallo il presidente della Fondazione Angelo Vassallo. Legalità e ambiente i temi toccati dal fratello del Sindaco Pescatore, il quale con molti amministratori della Provincia di Foggia ha creato una rete di consenso e di buone pratiche, che punta alla approvazione di un protocollo in Puglia per la pulizia dei fondali marini e alla adozione di un decalogo antimafia negli enti locali.
“Ci sono enormi differenze tra il Pd campano e quello pugliese, con Emiliano stiamo portando avanti tanti progetti tra i quali quello della pulizia dei fondali marini mentre in Campania manco se ne parla anche se a Pollica il piano procede da quando hanno ucciso Angelo da sette anni e mezzo. Bisogna sempre distinguere l’appartenenza ad un partito in un territorio dove sono candidate persone perbene e dove invece non ci sono persone perbene. In Puglia ci sono belle persone. Noi ci sforziamo a far diventare la politica un bene a servizio per gli altri non un affare personale”, ha detto Vassallo a l’Immediato davanti ad Azzarone e Cusmai.
La segretaria ai nostri microfoni ha ammesso tutta la difficoltà di un mese elettorale ostico per il Pd. “C’è stato un clima freddo e non solo perché c’era la neve, è evidente che c’è una disaffezione alla politica e un sentimento di antipolitica abbastanza largo contro i partiti. Abbiamo provato a raccontare quanto di buono ha fatto questo governo e quello che di buono fa il governo regionale per il centrosinistra, abbiamo dato il massimo. Il momento più bello per me è ogni volta che incontro gli elettori per strada che mi fermano e mi salutano e ripongono in noi tanta fiducia”. Da campionessa di consensi, per la prima volta si è scontrata con un entusiasmo politico generale inferiore alla propria grinta personale. “Mi sono messa a servizio del mio partito e della coalizione, la mia è stata una candidatura di servizio, non dovevo candidarmi. Forse proprio perché sapevano che potevo dare il massimo mi hanno chiesto l’ennesimo sacrificio”, ha osservato.
“In queste ultime ore sto incontrando molti insegnanti che in questo mese mi hanno detto che avrebbero votato per il M5S, sto facendo presente loro che chi sarà il futuro Ministro per quello che è il desiderio di Di Maio è colui il quale ha scritto la legge sulla Buona Scuola”. Ci saranno ripercussioni sulla Giunta Emiliano? Il Pd chiederà di rivedere l’alleanza con l’Udc? La segretaria è schietta. “No, la nostra è una campagna elettorale che vede al centro i temi nazionali, si sono confrontati i leader nazionali, è un voto su questo e non sul governo regionale. Qualcuno si potrà esprimere sull’amministrazione comunale, che è il primo front office dei cittadini. Finiamo queste ultime ore di campagna elettorale, poi si vedrà”.
In serata Azzarone è stata circondata dall’affetto dei giovani e dei militanti radunati dal consigliere comunale Alfonso De Pellegrino con l’incontro dal simpatico brand virale Alfonso&friends. Con lei anche l’assessore regionale Raffaele Piemontese.
Non tutti hanno visto il fuori onda di Raffaele Fitto, Giorgia Meloni e Matteo Salvini sul possibile “cappotto” paventato dal leader di Maglie da parte del Movimento 5 Stelle. Tuttavia molti sono consapevoli di essere ad un giro di boa. “Il Pd va sicuramente rinnovato nel suo logo, nascerà un nuovo partito unico, la scissione non ha avuto alcun senso anche per chi l’ha attuata”, osserva un iscritto da 20 anni al Pd-Ds. “Dovremo ricostruire il partito nel sogno di un contenitore democratico che segua davvero il modello americano”, dice un altro. “Tre persone su 10 tra quelle che conosco voteranno per i 5 Stelle, ma è un voto di protesta, come negli anni Novanta fu al Nord quello per la Lega”, è il commento di un elettore dem.
Alfonso De Pellegrino, insieme a Daniele, imprenditore della movida foggiana, dal suo canto è soddisfatto. “Abbiamo dimostrato che in questo tempo tutto social esiste ancora il contatto umano. Abbiamo fatto una bella campagna, non era semplice, il voto non è mai scontato, bisogna chiederlo e motivarlo, le persone non sono pacchetti di consensi che ti porti dietro”. Il Pd avrebbe potuto scegliere alla Camera una persona meno identificata col partito? Secca la risposta. “Lia è la segretaria, ci siamo assunti la responsabilità di candidare la migliore espressione del partito nel collegio più difficile. Tutti sappiamo che c’è stato un clima duro, ma noi non abbiamo chiesto il voto solo ai militanti e agli iscritti, ci siamo rivolti alla cittadinanza, abbiamo prospettato la nostra differenza rispetto agli altri. Nel 2013 non avevamo vinto le elezioni. Ci sono argomenti a favore del Pd di governo, che abbiamo speso con gli imprenditori: dal credito di imposta al superammortamento fino alla rottamazione delle cartelle. Tanti insegnanti del territorio sono stati stabilizzati con la Buona Scuola, molte persone hanno apprezzato le nostre riforme”.