La campagna elettorale nei piccoli centri può diventare parecchio aggressiva. E ad Ascoli Satriano a quanto denunciano alcuni cittadini, tra cui l’ex sindaco Nino Danaro, sarebbero venuti proprio alle mani. Protagonista dello scontro sarebbe stato un consigliere comunale di maggioranza Rocco Mitola, il quale per divergenze politiche ed elettorali, avrebbe schiaffeggiato in pubblica piazza davanti a testimoni un cittadino, che stava criticando l’amministrazione di Vincenzo Sarcone.
Lo schiaffo in piazza
“Il consigliere della maggioranza Rocco Mitola non può rappresentare la comunità ascolana e farebbe molto bene a dimettersi. Ad Ascoli ha sempre dominato la libertà di pensiero, il confronto rispettoso e la serenità”, ha scritto Danaro, allegando la foto dell’occhio ferito del cittadino.
La replica del sindaco non s’è fatta attendere, anche perché l’occhio sanguinolento, postato dalla moglie dell’uomo, Liberina Porrari, sta facendo il giro del web. “Deprecabile è il comportamento di chi tenta di darsi ragione ricorrendo all’uso violento delle mani – ha rilevato stamani alle prime ore dell’alba Sarcone -. Tra l’altro la qualcosa sarebbe tanto più grave se l’autore di tale comportamento fosse un rappresentante della cosa pubblica. Pur tuttavia non meno violento e diffamatorio è il comportamento di chi per mera strumentalizzazione politica, sostituendosi all’Autorità Giudiziaria, dà per accertato un reato non commesso ed emette una sentenza di condanna. Ecco ritornati alla Storia della Colonna Infame e agli untori di manzoniana memoria”.
L’affaire eolico
La violenza di piazza è solo l’ultima delle schermaglie elettorali nel paese dei Grifoni e dell’incendiata Faragola. Proprio il sindaco Sarcone, che si sta impegnando per Giandiego Gatta e Sergio Silvestris, qualche giorno fa ha diramato un post ufficiale nel quale sostiene a chiare lettere e invita gli ascolani a non attribuire il loro voto al parlamentare uscente Pd. “Un ascolano non dovrebbe votare l’onorevole Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera”. Il sindaco ha motivato ampiamente la sua “sentenza” politica. Bordo, a suo dire, era stato interessato dal sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi anche a nome degli altri Comuni della Provincia affinchè si adoperasse per l’inserimento nella legge finanziaria 2018 dell’emendamento dell’Anci sui proventi per gli enti locali da impianti che producono energia da fonti rinnovabili. Ma il suo impegno politico non ha prodotto risultati, anzi. “Malgrado le sue rassicurazioni, l’impegno non è stato onorato – ha ratificato Sarcone -. Non solo, viceversa è stato inserito un emendamento che riduce le sanzioni in materia di incentivi in caso di violazione delle norme da parte degli operatori. Uno schiaffo ai Comuni che pregiudica il loro sforzo di riequlibrio dei bilanci. Il governo ha fatto il Robin Hood al contrario: ha tolto ai poveri, i Comuni, per dare ai ricchi, i signori delle rinnovabili. Gli stessi signori che prima hanno installato gli impianti per prendere gli incentivi e poi non hanno rispettato gli accordi sottoscritti con i Comuni, imprenditori arricchitisi sulle spalle dei contribuienti”, è il duro rimbrotto via web.
Difesa d’ufficio da parte sia del circolo del Pd di Lino Santoro sia del sindaco di Manfredonia, che ora è anche presidente dell’Asi. “Michele Bordo è stato l’unico ad impegnarsi e a presentare un emendamento che avrebbe fatto valere le ragioni dei sindaci che prima del 2010 hanno sottoscritto accordi economici con le imprese produttrici di energia. A vanificare la sua iniziativa non è stata la volontà politica, ma esclusivamente le norme del regolamento della Camera in base alle quali gli emendamenti non discussi in commissione sono tutti respinti dall’Aula”, spiegano dal Pd di Ascoli. Ne viene fuori tuttavia la rappresentazione di un pressing blando da parte di Bordo, se non è riuscito neppure a far dibattere il suo emendamento in Commissione.
Non sono mancate le critiche a Sarcone anche in ambienti non legati al Pd. A godere della situazione di astio politico d’altronde parrebbe essere solo il Movimento 5 Stelle, dal momento che il circolo di Liberi e Uguali non ha mandato giù l’esclusione dalla partita di Arcangelo Sannicandro. “Un sindaco e tutta la parte politica di un’amministrazione dovrebbero rimanere terzi e neutrali nelle campagne elettorali o dovrebbero esprimersi con più moderazione, per non creare sterili dualismi in paese”, è il commento di alcuni militanti non schierati né col Pd né con Forza Italia.
Il malanimo calcistico
A complicare la campagna elettorale, negli ultimi giorni, ci si è messa anche la squadra cittadina di calcio, che domenica scorsa non si è presentata sul campo di gioco del Monte Sant’Angelo e ha perso a tavolino. Tanti ex calciatori si dicono pronti a dare una “grande mano” così come i simpatizzanti “che da anni seguono l’Ascoli con tanta passione rimettendoci anche qualche soldino”. “Sindaco, signori consiglieri l’Ascoli non può scomparire, ma deve tornare a fiorire”, osservano rivolgendosi direttamente agli amministratori. Pane e pallone o voto e pallone non sono esclusi in questi ultimi giorni che mancano al 4 marzo.