di ROBERTA MISCIOSCIA
Nel giorno di San Valentino, in cui tutto il mondo celebra l’amore, la Polizia di Stato, anche quest’anno, ha scelto di stare vicino alle donne con la campagna “Questo non è amore”. A sancire la costante attività della Polizia di Stato sul tema della violenza di genere per favorire l’emersione del fenomeno offrendo alle vittime il supporto di un’equipe di operatori specializzati, sarà messo in atto il “Progetto Camper della Polizia di Stato contro la violenza di genere”. Questa mattina dalle 9 alle 13, in Piazza Giordano a Foggia, è stato attivato un gazebo con la presenza di un’equipe costituita da un medico della Polizia di Stato, da personale esperto e specializzato della Divisione Anticrimine, dell’U.P.G.S.P. e della Squadra Mobile, dal vicecapo di Gabinetto e dal portavoce della questura nonché da un rappresentante della Rete Antiviolenza. “Abbiamo scelto questa giornata per ricordare a tutta la cittadinanza che la Polizia c’è e svolge la sua attività a 360° per tutelare tutte le donne che sono vittime di violenza – ha spiegato a l’Immediato, Fabio Russo, Commissario Capo della Polizia di Foggia -. L’invito alle donne è di non rivolgersi a noi solo quando diventano vittime di violenza, ma anche se sono a conoscenza di violenze subite da familiari e conoscenti”.
In piazza era presente anche l’associazione di volontariato “Impegno Donna” che offre un dialogo permanente tra le donne attraverso il numero di telefono 0881 772499 per ascolto, informazione, sostegno e consulenza. Il servizio è gratuito e aperto a tutti nei giorni: lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12 e lunedì e mercoledì dalle 16 alle 19. All’evento hanno partecipato anche Mario Della Cioppa e Massimo Mariani, rispettivamente questore e prefetto di Foggia.
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Un’idea, quella del progetto Camper contro la violenza di genere, partita a luglio 2016. Nell’ultimo trimestre del 2017 i numerosi eventi, organizzati in molte province italiane, hanno fatto registrare più di 18.500 contatti oltre a numerose segnalazioni, per i quali è stato possibile intervenire in chiave preventiva anche attraverso l’attivazione degli opportuni canali delle reti antiviolenza. Nella tarda mattina l’arrivo di Don Luigi Ciotti, rappresentante dell’Associazione Libera, che ha condiviso con i presenti gli obiettivi di questa importante iniziativa. “Sono venuto volentieri. Le donne sono grandi protagoniste: lo sono coloro che stanno aprendo varchi all’interno delle organizzazioni criminali mafiose; lo è la mamma di Antonio Montinaro, ucciso nella strage mafiosa di Capaci. L’iniziativa è una sfida culturale perchè risveglia le coscienze ed educa al rispetto”. Don Ciotti ha commentato anche le ultime notizie di violenza: alla giornalista Rai aggredita a Bari e al docente della Scuola media “Murialdo ” di Foggia. “Qualunque forma di violenza è da respingere, bisogna capire sempre il contesto. Se uno riconosce di aver sbagliato ben venga – ha detto -. Non è accettabile la violenza verso un professore che ha fatto solo il suo dovere. È inaccettabile perché il problema siamo noi adulti. I ragazzi hanno bisogno di trovare punti di riferimento veri e coerenti. La società deve fermarsi ed interrogarsi”.