Ha cominciato oggi lo sciopero della fame l’avvocato e consigliere comunale Antonio Vigiano. Dall’inizio della consiliatura sta portando avanti il tema del Peba, il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, pungolando l’amministrazione Landella. Quindici giorni fa l’eletto aveva scritto una lettera al sindaco per stimolare ancora la coalizione.
“La delibera con cui è stata votata la mozione Peba tra l’altro partorita in seno alla mia commissione che all’epoca presiedevo è del 22 giugno del 2016, la numero 103, sono passati quasi due anni. Successivamente nel 2017 è stata prevista anche una copertura finanziaria pari a circa 16mila euro, ma il Peba è rimasto ancora lettera morta. È rimasto un bel proposito, non ancora realizzato”. Le barriere architettoniche potrebbero essere mappate proprio dallo strumento in grado di monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici per tutti i cittadini.
Introdotto nel 1986, con l’articolo 32, comma 21, della legge n. 41, e integrati con l’articolo 24, comma 9, della legge 104 del 1992, che ne ha esteso l’ambito agli spazi urbani, il Peba è lo strumento individuato dalla nostra normativa per monitorare e superare le barriere architettoniche insistenti sul territorio. Il Piano, di cui ogni comune dovrebbe già essersi dotato – cosa che purtroppo non rispecchia la realtà a Foggia come altrove -, è teso a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un’area circoscritta e può riguardare edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano).
Secondo Vigiano l’esempio massimo di carenza strutturale della città c’è in Comune, inaccessibile per ogni persona in carrozzella. Il montacarichi laterale è scomodo e pericoloso. A suo avviso, l’assenza di uno strumento come il Peba a cascata nei prossimi mesi comporterà un aumento dei debiti fuori bilancio. Crescono infatti le persone che hanno dei contenziosi col Comune per uno scivolo occupato o dall’asfalto dissestato.
Vigiano sciopererà dunque, con un metodo di lotta e di sensibilizzazione tutto radicale, come radicale è sempre stata la sensibilità sulla tematica, punto centrale delle politiche dell’associazione Coscioni.
Non è escluso che Vigiano, che in questa sua istanza ha tenuto fuori le bandiere della Lega, possa avviare una staffetta con associazioni e altre persone diversamente abili e non solo.