Due delibere di Consiglio comunale a Foggia, una del 2014 durante l’amministrazione Mongelli e un’altra del 2017 in piena amministrazione Landella, fanno presagire la possibilità che si possano realizzare nuove edificazioni in Via Gandhi in quello che volgarmente viene chiamato “Comparto 28”.
Sarebbe facile fare ironie, utilizzando la nota canzone ecologista del Molleggiato. “Là dove c’era l’erba ora c’è una città…”, la città nel mezzo della campagna già si vede. I palazzi targati Boscaino e altre imprese già si stagliano. Un edificio del complesso residenziale non è stato ancora realizzato, ma è stato già tutto venduto, come si può verificare chiamando al numero di vendita. Restano solo due appartamenti, ci è stato detto: uno di circa 78 metri, collocato al primo piano, e l’altro più ampio di 140 metri. Prezzo al cliente compratore: 1750 euro al metro quadrato e 1300 euro per il garage.
Sono 5 i progetti presentati in questi mesi da imprenditori e proprietari terrieri alla Giunta e in particolare al sindaco Franco Landella e all’assessore all’Urbanistica Ciccio D’Emilio, che nei prossimi giorni incontreranno una delegazione dell’Ance presieduta da Annj Ramundo per parlare dell’argomento. La settimana scorsa in Via Valentini Vista Franco nella sede di Confindustria gli edili hanno tenuto una riunione per capire il da farsi. Sul tavolo c’è il piano particolareggiato approvato nel 2014 che consente la realizzazione di alcune opere edilizie in zona F secondo i dettami della legge regionale di Angela Barbanente del 21 maggio 2008, n. 12 dal titolo “Norme urbanistiche finalizzate ad aumentare l’offerta di edilizia residenziale sociale”.
Secondo la norma, i proprietari e i soggetti ai quali sia affidata la realizzazione degli interventi di edilizia residenziale sociale devono, sulla base di una apposita convenzione, impegnarsi a cedere gratuitamente al Comune una quota minima del 10 per cento degli alloggi realizzati grazie al surplus di capacità edificatoria e garantire preferibilmente l’affitto o l’affitto con patto di futura vendita dei restanti alloggi di edilizia residenziale sociale a soggetti in possesso dei requisiti per l’accesso a tale tipo di alloggi selezionati da una graduatoria comunale.
Ebbene, a detta di molti edili questa potrebbe essere una boccata d’ossigeno per il settore, oltre che per risolvere definitivamente l’emergenza avitativa in città. I canoni di affitto calmierati per coppie meno abbienti e famiglie in graduatoria non dovrebbero superare i 300 euro, mentre il prezzo finale degli appartamenti dovrebbe aggirarsi intorno ai 1300 euro al metro quadrato.
Come fanno sapere gli edili, si sta discutendo anche del rent to buy, che a Foggia non è mai davvero decollato. I 5 soggetti spingono affinché si approvi il Comparto 28. Dalla loro hanno la delibera nella quale il Consiglio comunale ha favorito la ritipizzazione dell’area identificata al foglio 128 p.lla n 41 della società Zanasi & Moschella s.r.l. Perché per Zanasi e Moschella si è fatta una eccezione? Perché non si opera con la stessa tempistica anche per gli altri?
L’atto qualche mese fa fu ritenuto necessario per avvantaggiare la condizione dei due imprenditori dei quali era stato chiesto il fallimento. Un provvedimento questo, revocato proprio in queste ore dal Tribunale, grazie all’ipotesi di un intervento futuro, che ha ridato fiducia alle banche.
Il suolo oggetto del programma della storica società edile è ubicato nei pressi della Pasticceria Moffa nell’ambito del tessuto cittadino prevalentemente urbanizzato e fa parte di un’ampia area tipizzata dal vigente P.R.G. per la maggiore consistenza come zona “F” – Attrezzature pubbliche di interesse generale – Altre infrastrutture – Nuove – Comparto n.28” e per la minore consistenza parte a zona “SP” – Attrezzature pubbliche di quartiere – Nuove – Aree sportive” e parte a “Viabilità” urbana di previsione e parte a “Viabilità” urbana già realizzata senza la dovuta procedura di espropriazione. Come si legge in delibera, tutto quel terreno, compreso tra via Einaudi e via Gandhi, è stato oggetto, nell’arco dell’ultimo decennio, di diverse trasformazioni e realizzazioni urbanistiche-edilizie come il Programma Integrato – Legge Gozzini in ditta “Nuova Città”, l’Accordo di programma in ditta “Dragen s.r.l.”, da alcuni interventi edilizi approvati dal SUAP e in forza all’annullamento del silenzio-inadempimento formatosi su istanze di riqualificazione urbanistica, da varianti oggetto di ritipizzazioni approvate da Commissari ad acta a seguito di Sentenze del TAR Puglia, come il ricorso Panniello Rosa o il ricorso Villani Angelo. Aree insomma dove si è già costruito o si sta costruendo appunto.
“A distanza di anni mi rifaccio alla delibera del 2014 nella quale si dice che chi ha i terreni in zona F può fare questo tipo di intervento, non sono uno speculatore. Da mesi nessuno si è degnato di rispondermi, io sono una vittima di questo sistema”, ha detto a l’Immediato uno degli eredi De Leo, l’ingegner Dante De Leo, che è tra i soggetti che possiedono dei suoli nel Comparto 28, ex dirigente ai Lavori Pubblici a Palazzo di Città.
Il sindaco e l’assessore però non se la sentono di dare risposte affermative. “Il piano va omogeneizzato, ciascun progetto deve essere visto nel contesto insieme agli altri. Cosa dicono invece gli imprenditori Ance sull’Housing sociale? Su quello tacciono”, è il commento dei due amministratori.
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