Rivoluzione, ma che Foggia sarà? Stroppa: “Voglio vincere allo Zac. Poca gamba nei nuovi”

di ROBERTA MISCIOSCIA

Dopo la cosiddetta ‘rivoluzione’ in casa Foggia si attende la ripresa del campionato: domani alle 15, allo Zaccheria arriva il Pescara di Zeman. Una cosa è certa, non sarà lo stesso Foggia. “La difficoltà di questi primi giorni sta proprio nella necessità di amalgamare i nuovi arrivati – ha detto Giovanni Stroppa -. Tutte le scelte sono state fatte in sintonia con il ds. È una rivoluzione a livello numerico, non ancora per caratteristiche. Sono arrivati giocatori di esperienza, come avevo chiesto, ma abbiamo bisogno della giusta condizione fisica. Personalmente faccio un’ottima valutazione per il mercato svolto finora. Aspetto ancora uno/due innesti”.

6 finora gli acquisti ufficiali: Tonucci, Greco, Zambelli, Kragl, Scaglia e Duhamel. “L’infermeria è vuota, hanno recuperato tutti, anche il portiere titolare Guarna. I nuovi hanno poca gamba per la partita, condizione che raggiungeremo tra un po’ – ha continuato il tecnico -. Per il resto si sono amalgamati bene al gruppo. Il Pescara è una squadra difficile, hanno cambiato poco, quasi nulla. È ben rodata sulle indicazioni del loro allenatore. Domani spero sia una festa, torna Zeman – commenta sorridendo Stroppa -. È come se parlassi di mio padre, un padre calcistico. Mi alzerò anche io ad applaudirlo, tutti dobbiamo essergli riconoscente per quello che ha fatto a Foggia”. 

Che Foggia sarà? “Voglio dare un’identità precisa alla squadra, ovvio è difficile farlo quando ci sono inserimenti nuovi. La base sarà il 3-5-2. Domani voglio vincere allo Zaccheria, se vado a vedere quello che abbiamo lasciato mi viene da dire solo questo. Mi auguro che il nostro stadio torni ad essere quel fortino, casa di nessuno. Sono felice sia tornato anche l’entusiasmo, ci sarà la gente che ci spingerà. Dobbiamo sfruttare il palleggio e giocare di esperienza. Il percorso e il lavoro da fare in queste settimane sarà enorme. Non sento di sbilanciarmi e fare allusioni (playoff) – ha affermato -. Le scelte fatte quest’estate sono state ugualmente condivise, non punto il dito, la squadra è stata poco brava a prendere punti con alcune avversarie, cito il Frosinone. Complice anche la sfortuna. Continuo a credere che la squadra base dell’anno scorso doveva essere messa in condizione di alzare l’asticella, o con i risultati o con l’esperienza. Ci sono tutte le componenti per fare un salto di qualità, ma non so quanto ci potremmo impiegare”.