
Il gruppo interconsiliare “Io ci sono” si è presentato all’Alibi a San Severo. 6 consiglieri di opposizione, Marco Cantoro, Loredana Florio, Luciana De Lallo, Annalisa Tardio, Leonardo Lallo e Ciro Matarante insieme a Emilio Gaeta hanno illustrato il loro progetto, che parte per alcuni dalla Lista Lallo e sfocia oggi con la capacità di aggregare nel movimento Puglia Popolare, collocato nel centrodestra con il senatore Massimo Cassano.
Nel bar presenti molti esponenti e simpatizzanti tra cui anche il coordinatore provinciale Rino De Martino.
L’idea è quella di aprire la politica alla cittadinanza attiva. “Ci preme avvicinarci alla città, San Severo ha bisogno di una iniezione di fiducia”, ha spiegato Lallo.
La questione fiscale che sta attanagliando i sanseveresi, l’impianto di compostaggio, il welfare, il cimitero. Tanti i temi su cui lavorare.
“Non si è trattato di alchimia se ci ritroviamo nelle commissioni. Il nostro è un gruppo di lavoro, che riteniamo possa trovare la simpatia degli scontenti dei vari schieramenti. Vogliano essere un Think tank – ha continuato Lallo -. Sono le collocazioni che parlano. La presenza della consigliera Tardio non può che arricchirci come quella di Florio e De Lallo con i Popolari di Mauro”. Il civismo attivo della Svolta è stato l’humus. Al momento è lontana la collaborazione con Rosa Caposiena, la scelta di eventuali candidati deve poter rappresentare gli interessi dell’Alto Tavoliere. Manca oggi la discontinuità. Così come i giovani attivi nella politica. C’è un vuoto generazionale. Per Forza Italia in sala c’era Soccorsa Chiarappa, ma è noto che il partito azzurro non guarda di buon occhio al gruppo dei 6. C’è chi non li considera neppure all’opposizione, ma Lallo ha chiarito alcune polemiche.
“Certo che siamo opposizione, abbiamo votato con Miglio solo per la legalità. Certi traguardi sono stati raggiunti per una azione responsabile. A qualcuno può sembrare strano il nostro mettersi insieme, ma stiamo lavorando dal mese di luglio. Il fatto che ci sia questa sintonia, vedere 6 consiglieri tutti insieme crea sorprese”.
“Ci riconosciamo in un movimento civico, se avessimo voluto entrare in Forza Italia non dovevamo certo chiedere il permesso. È un progetto per le amministrative. Ma per ora non c’è dialogo”, hanno detto all’unisono a l’Immediato.
“Siamo stati gli unici 6 consiglieri a votare no al programma di fiducia presentato dal sindaco Miglio. Siamo pronti a porre fine a questa consiliatura di centrosinistra”.
“Abbiamo combattuto idee programmatiche diverse, avevamo fatto un’unica promessa: risolvere i problemi della città. Al di là delle altre presenze dell’opposizione, riteniamo di proseguire un nuovo percorso. Guardiamo con attenzione al movimento Puglia Popolare, cui abbiamo aderito, un movimento civico territoriale regionale. L’appuntamento elettorale ci vede al fianco di Massimo Cassano, temiamo che i sanseveresi possano essere scavalcati dai giochi dei partiti. Non abbiamo rappresentanti, la classe politica non è riuscita a dare serietà alla nostra rappresentatività nei diversi livelli di governo.
San Severo non può continuare ad essere umiliata”.
No ad alleanze con chi governa la città da decenni. Questo è un punto cruciale dei 6.
“Questa amministrazione si muove in due o tre stanze, con due o tre attori. Ci sono Miglio, i Damone, Sderlenga. Non ho mai lesinato il petto a petto – ha sottolineato l’ex assessore all’Ambiente -. Il compostaggio l’ho trovato fatto. Il diritto di prelazione e prezzo bloccato, siamo riusciti ad inserire questi punti nella delibera. Da qui è cominciata la mia rottura con Miglio”.
Le tre consigliere ex centrosinistra hanno spiegato la loro esperienza e la loro scelta nel gruppo interconsiliare. “Usciamo da esperienze diverse, la spinta è stata cominciare a pensare per sé. In qualsiasi momento decisivo con Miglio la nostra parola non serviva a niente, abbiamo chiesto un azzeramento della Giunta perché i nostri rappresentanti erano stati fagocitati. Volevamo essere menti libere, senza decisioni precostituite. Lo spirito con cui stiamo iniziando questo progetto è che non c’è una sola mente al comando. Siamo tanti, ognuno con la sua soggettività”.
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