Drink e divani, a Foggia la moda della politica in casa. Cassano incontra i suoi da De Martino

di ANTONELLA SOCCIO

Il leader Massimo Cassano è arrivato con largo ritardo, ma i convitati col porta teco si sono allietati col jazz natalizio del padrone di casa, il manager di spettacolo Rino De Martino, detentore del brand del Foggia Jazz. Spumante, dolci, panettoni. Sui divani e nella cucina verde del bellissimo appartamento molti nomi del centrodestra provinciale. Annalisa Tardio, Massima Manzelli presidente del Consiglio a Torremaggiore, i sanseveresi Ciro Matarante e Leo Lallo, ex assessore provinciale della Giunta Pepe, l’ex sindaco di San Giovanni Michele Pompilio, l’ex consigliere provinciale Emilio Gaeta, i lucerini Peppino Cedola e Giuseppe Bizzarri. Il progetto è Puglia Popolare, una corrente interna a Forza Italia. Non si sbilanciano i presenti.

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“Preferisco ancora il silenzio”, dice Lallo, fondatore di Forza Italia nel 1993. Quasi tutti sono alla prima esperienza, sottolinea a l’Immediato. Le elezioni politiche prescindono dall’orientamento, sono un voto d’opinione.
Clima amicale quando è arrivato Cassano. La politica in casa, nella vigilia dell’Epifania, è soft e serena. 300 gli amministratori in Puglia, in Puglia Popolare, in provincia di Foggia tanti si stanno avvicinando.
“I posti nei listini e nei collegi non sono mai sufficienti, ma questo è un elemento positivo vista l’astensione crescente”, ha detto Cassano.
“Stiamo completando le liste, come centrodestra stiamo dividendo i collegi. Il centrodestra è in vantaggio secondo i sondaggi e si preparerà a vincere le amministrative di Foggia e Bari, vincere a Foggia e a Bari significa vincere anche le regionali. Emiliano mi preoccupa solo sotto l’aspetto del non governo, le acquisizioni a destra non mi intimoriscono. Sono tre anni che governa e non c’è nessun provvedimento che possiamo sponsorizzare. Sanità, Ilva, Gino Lisa che ha promesso di riaprire e ancora non c’è. Si mette in mostra, litiga con tutto il mondo per far parlare di sé, un privato che vuol bonificare l’area a Taranto non va bene. Chiudiamo gli ospedali senza aprirne di prossimità. Siamo alla gestione peggiore”.

Non si pente dei suoi anni da Sottosegretario. Ha fatto quel che ogni moderato avrebbe fatto. “Per due anni ho detto ad Alfano di uscire dal Governo, oggi il centrosinistra non è più il nemico del centrodestra, il vero pericolo è il M5S, un movimento trasformatosi in partito. Vinceremo con pochi, certi e sicuri concetti”.
Si schernisce davanti a chi gli chiede se potrebbe essere il prossimo candidato presidente di Puglia. “Sarebbe una grande battaglia, ma non credo che a decidere sarà Cassano. Se me lo chiederanno sarò in campo”. Nell’ultima fase con Fitto tutto è tranquillo, ma rimane, conclude, la distruzione del centrodestra in Puglia. “Con lui abbiamo perso dappertutto. Anche a Lecce non ha fatto mancare il suo protagonismo nella sconfitta”.