
Count down per Palazzo Trifiletti in Corso Garibaldi a Foggia. Nella notte di San Silvestro è stato nuovamente vandalizzato, e ne è stata divelta la recinzione. Ieri il presidente dell’associazione dei consumatori Andrea Cardinale insieme al consigliere comunale Bruno Longo si è recato sul posto per tentare di riaccendere l’attenzione sull’immobile, abbandonato da anni.
Qualche tempo fa gli animatori del sito Foggia in Guerra avevano attivato una petizione on line dal titolo “Salviamo Palazzo Trifiletti”.
Nel tempo il palazzo ha perso moltissimi dei suoi tesori. Negli ultimi decenni, nonostante nel 1984 fosse stato posto sotto vincolo dal Ministero dei Beni Culturali, sono scomparse dall’androne dell’edificio una graziosa edicola devozionale dedicata alla Madonna ed alcune preziose teste equine di bronzo anellate, utilizzate un tempo per agganciarvi le redini dei cavalli. Trafugate anche le vecchie serrature e gran parte delle decorazioni a forma di gigli del maestoso portone d’ingresso, come si legge dalla petizione, la corte dell’edificio si presenta oggi come una discarica a cielo aperto, mentre i tetti ormai sfondati, mostrano dall’alto i vecchi ambienti della costruzione e permettono alle intemperie di continuare l’azione di distruzione dell’edificio ormai disabitato perché pericolante.
Foggia in Guerra aveva proposto nel 2014 alle autorità competenti, in particolare al Comune di Foggia e alla Provincia di Foggia “l’avvio del progetto di riqualificazione e restauro della struttura che può essere adibita a museo della guerra, vista l’importanza del capoluogo dauno che lo stesso ha ricoperto durante il secondo conflitto mondiale e della posizione del palazzo, su corso Garibaldi, a pochi metri dal Comune, area tanto importante durante i bombardamenti del 1943 e simbolo della vita cittadina nella storia”. Ma ad oggi pur con le tante firme, nulla è stato fatto.
Colpa dei proprietari, tantissimi, diverse decine, tra cui anche gli eredi di Giuseppe Palena. Come per ogni proprietà, anche in questo caso i diversi titolari aspettano, con ingordigia, un appartamento per ciascuna particella.
Ma la norma nazionale potrebbe consentire al Comune di Foggia di avviare una procedura per la realizzazione di azioni dirette alla inclusione, nella categoria dei “beni comuni”, di beni ricompresi nella città di proprietà di soggetti privati. La Giunta comunale, come conferma Bruno Longo, potrebbe decidere di avventurarsi in un contenzioso con i proprietari pur di eliminare la discarica a cielo aperto di Corso Garibaldi, che è ormai diventato Palazzo Trifiletti.
Anche un bene tutelato può essere espropriato dall’amministrazione comunale, dopo aver acquisito il nulla osta da parte della soprintendenza competente. È questo un innovativo principio affermato dalla VI sezione del Consiglio di Stato (27 luglio 2010, n. 4890), nel respingere l’appello proposto dai proprietari di un palazzo storico, che – in primo grado – avevano impugnato un decreto di occupazione d’urgenza del giardino antistante l’edificio, anch’esso vincolato.
La disciplina dell’esproprio di beni culturali appartenenti a privati, introdotta nell’ordinamento già dalla legge n. 2359/1865 (articolo 83) e poi dalla legge n. 1089/1939 (articolo 54) è finalizzata a evitare il deperimento del bene tutelato per scarsa o inadeguata conservazione da parte dei proprietari. La successiva evoluzione legislativa, largamente trasfusa nel Testo unico n. 490/1999, ha ampliato l’ambito dei beni espropriabili, introducendo anche quelli mobili, e i casi in cui era possibile ricorrere alla procedura ablatoria.
L’assoggettamento di un bene privato a un vincolo storico artistico non fa di per sé venire meno gli ordinari poteri ablatori di un Comune, che potranno essere esercitati nel rispetto delle finalità di tutela – finalità che, costituiscono soltanto dei parametri in relazione ai quali va valutato l’impatto dell’intervento costruttivo che si intende attuare a seguito dell’esproprio.
Nel caso di Palazzo Trifiletti intercorre ormai un problema di salute pubblica. L’intervento valica infatti il valore del bene, diventando necessario per la sicurezza e l’incolumità di bambini ed adulti.