di ANTONELLA SOCCIO
Manca solo un giorno, domani entro le ore 12 saranno note le candidature alle Parlamentarie del Movimento 5 Stelle, con il nuovo robusto regolamento, che consente alla società civile sinora non iscritta di poter partecipare alla democrazia diretta e alla fase elettiva. Come si sa, si voterà a metà gennaio e dalla provincia di Foggia dovranno essere reclutati circa 13 nomi, se si considerano i 5 candidati dei collegi uninominali (3 alla Camera e 2 al Senato) i 4 candidati del listino plurinominale camerale e i 4 di quello senatoriale, se si pensa ad una equa spartizione del collegio Foggia-Bari che può arrivare ad avere 8 persone in lista. Ogni votante sulla piattaforma Rousseau potrà indicare 3 preferenze per la Camera e 3 preferenze per il Senato.
I militanti e gli attivisti di Capitanata sono tutti molto circospetti. Non vogliono dire nulla, aspettano la certificazione della rete e l’ufficialità della loro foto sul sito. Solo il sammarchese Luigi La Riccia è uscito allo scoperto, annunciando sui social la sua candidatura, prima dello scadere dell’ora x. “Oggi ho cliccato Confermo per partecipare alla Parlamentarie del M5S per il Senato. Ho mandato anche una mail allo staff con medaglia al valore. Mai come questa volta ero indeciso se partecipare. Non sono un cercatore di poltrone, ho già un lavoro che mi dà molte soddisfazioni personali. Leggendo il libro La Legge della Ragione, ho capito che dopo 10 anni di attivismo non possiamo darla vinta a loro, ai politici di turno. Oltre a pretendere una #SmartNation dobbiamo anche pretendere una #SmartPuglia e #SmartCity. Non dobbiamo perdere il treno che le alte Tecnologie e la Robotica ci offrono. Dobbiamo Pensare in Grande”, scrive La Riccia concludendo il suo messaggio con il monito “Occhio a pacchettari e faccendieri”.
I candidati al Senato potrebbero essere moltissimi, almeno 200 per la Puglia Nord, secondo le stime, viste le regole che impongono a chi ha già 40 anni di candidarsi solo a Palazzo Madama.
Franco Cuttano storico attivista e “padre nobile” di alcune battaglie pentastellate a Foggia pensa già alla mini campagna elettorale interna, che da domani fino alle votazioni on line i vari militanti dovranno condurre. “Ognuno ha un suo nome da sponsorizzare. Abbiamo 10 giorni scarsi, ma con internet e WhatsApp saranno sufficienti- osserva a l’Immediato- noto che a Foggia vige sempre lo stesso vizio: invece di fare gruppo, ognuno tira acqua per il suo candidato e alla fine uscirà uno della provincia, come Luigi Starace o altri ex candidati alle regionali, che sicuramente si presenteranno. Antonio Dembech avrebbe potuto essere la figura più forte, ma non è disponibile. Lo Vecchio prima di questo nuovo regolamento era l’unico candidabile a Foggia, vedremo”. Altri due nomi vicini al meetup di Cuttano sono Doriana e Roberto Carchia, ma a suo avviso entrambi sono spendibili per altre competizioni. La prima per il Comune, il secondo, in ragione della sua grande esperienza settoriale in agricoltura, per l’Europa. “Roberto è ottimo per una candidatura regionale o europea, è molto addentrato e valido per le questioni dell’agricoltura, è un asso in quelle tematiche”, conclude il pro Iriip.
È sempre stato considerato un grillino anche l’agricoltore social Enzo Smacchia, che prima di Natale ha donato una cassetta di suoi prodotti e di mele di Candela al Santo Padre. Smacchia ha cliccato “conferma” sul portale? La risposta spiazza. “Sto davanti al camino ad ammazzettare i broccoli, è quella la mia candidatura. Sto attaccando un grillino, Luigi La Riccia, mi ha chiesto una mano, ma io se vedo il nome di Roberto Carchia in lista, giuro che tappezzerò Foggia di manifesti di Salvini premier”.
Sulle politiche cerealicole e i contratti di filiera alcuni agricoltori si sono sentiti “usati” da GranoSalus. I prezzi del grano non sono coerenti con la qualità del cereale. Secondo Smacchia, Saverio De Bonis e gli altri non avrebbero indicato tutte le paste con glifosato. Alcuni pastifici potrebbero essere stati risparmiati. “Non mi fido più dei Cinque Stelle, non sono iscritto, non mi interessa questo voto – rimarca l’imprenditore agricolo di Deliceto -. Salvini è un pezzo grosso e mi ha dato ascolto. Anche Rossano Sasso mi ha chiamato per andare a Bari con una cassetta di prodotti. Sono stato anche dal Papa, nella Sala Nervi, dove c’erano tutti i produttori delle zone terremotate. Il mio cesto e la mia lettera sono arrivati al Papa”.