
Stalking, atti persecutori continuati e rapporti sessuali sotto minaccia. Ennesima storia di violenza contro le donne a Foggia. Lo scorso 20 novembre, gli agenti della squadra mobile hanno dato esecuzione all’ordinanza del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima nei confronti di un 55enne foggiano, D.A. (inquirenti hanno fornito solo iniziali per tutelare vittima, ndr), per i reati di maltrattamenti, stalking e lesioni.
Nel 2016 la vittima si era rivolta al centro antiviolenza di Foggia, stanca del rapporto di convivenza caratterizzato da condotte aggressive e da soprusi. Il convivente le proibiva di uscire da sola, la picchiava senza motivo e la minacciava di morte, insultandola continuamente e pretendendo rapporti sessuali. La donna aveva richiesto un ammonimento formale del convivente, poi revocato in quanto la vittima aveva poi deciso di tornare a vivere con il 55enne.
Tuttavia a giugno 2017, ormai esasperata dall’immutata la situazione, aveva deciso di lasciare la casa del convivente per andare a vivere da sola con i tre figli, ma l’uomo non aveva accettato questa decisione. Così sono iniziati pedinamenti nei posti frequentati dalla donna, spesso recandosi anche sul posto di lavoro della vittima e talvolta la schiaffeggiava.
A seguito di indagine, la III Sezione della squadra mobile, che si occupa di reati contro la persona, a danno di minori e reati sessuali, ha chiesto la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, emessa tempestivamente dall’autorità giudiziaria. Prosegue il lavoro della Polizia di Stato a tutela dei soggetti più deboli che si ritrovano a subire inaccettabili violenze in seno alla famiglia.
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