
“Reclutata” da un centro d’accoglienza di Foggia per poi essere avviata al mondo della prostituzione. Spuntano legami tra Capitanata e criminalità nigeriana in una recente operazione dei carabinieri. “La mafia nigeriana a Castel Volturno esiste, è potente ed è molto pericolosa”. A parlare sono due donne, anche loro nigeriane, e lo hanno fatto subito dopo aver assistito a una violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza di colore, che sarebbe avvenuta sabato scorso in un appartamento vicino al proprio, al Parco Saraceno. Il condizionale per questo caso è d’obbligo, perché all’arrivo dei carabinieri sul posto, circa mezz’ora dopo l’allarme, non è stata trovata alcuna vittima di violenza.
Nell’appartamento indicato dalle due donne che hanno effettuato la denuncia, infatti, c’erano solo uomini, che hanno raccontato di essere estranei ai fatti. Probabile che nel periodo fra la denuncia e l’arrivo dei soccorsi, il gruppo di aggressori abbia cambiato nascondiglio alla giovane vittima, la quale, secondo il racconto di una delle due testimoni, sarebbe stata fatta scappare il giorno prima dai suoi aguzzini da un centro d’accoglienza di Foggia e portata a Castel Volturno, costretta a prostituirsi. E per assoggettarla, l’avrebbero immediatamente violentata, come fanno per ogni nuova donna da avviare ai marciapiedi. Oggi, una delle due testimoni è attesa alla stazione dei carabinieri di Pinetamare per formalizzare le sue accuse.
Nell’appartamento indicato dalle due donne che hanno effettuato la denuncia, infatti, c’erano solo uomini, che hanno raccontato di essere estranei ai fatti. Probabile che nel periodo fra la denuncia e l’arrivo dei soccorsi, il gruppo di aggressori abbia cambiato nascondiglio alla giovane vittima, la quale, secondo il racconto di una delle due testimoni, sarebbe stata fatta scappare il giorno prima dai suoi aguzzini da un centro d’accoglienza di Foggia e portata a Castel Volturno, costretta a prostituirsi. E per assoggettarla, l’avrebbero immediatamente violentata, come fanno per ogni nuova donna da avviare ai marciapiedi. Oggi, una delle due testimoni è attesa alla stazione dei carabinieri di Pinetamare per formalizzare le sue accuse.
(fonte ilmattino.it)