È ormai realtà il Distretto Urbano del Commercio di San Severo. Presso la Residenza Comunale di Piazza Municipio è stata infatti costituita con la denominazione “Associazione del Distretto Urbano del commercio di San Severo”, una libera associazione tra i soggetti fondatori, così come previsto dal comma 6 e 1 dell’art. 4 del Regolamento Regionale n.15/2011, pubblicato sul B.U.R.P. Puglia n. 113 del 19/07/2011, e giusta delibera di C.C. n.49 del 07/11/2017 del Comune di San Severo.
I soggetti fondatori che hanno dato vita al Distretto Urbano del Commercio sono: il Comune di San Severo, la Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia Foggia, la Confesercenti Puglia. Per le parti sono intervenuti: il Sindaco di San Severo, Francesco Miglio, che avrà la funzione di Presidente dell’Associazione; Raffaele Mazzeo in rappresentanza dell’Associazione Confcommercio Imprese per l’Italia Foggia; Giuseppe Rodelli in rappresentanza dell’Associazione Confesercenti Puglia, i quali sono stati specificatamente delegati dai rispettivi presidenti, che hanno sottoscritto l’atto costitutivo dell’Associazione del Distretto Urbano del Commercio (DUC) per il Comune di San Severo. Alla sottoscrizione del documento erano presenti anche il Vice Sindaco con delega alle Attività Produttive, Francesco Sderlenga che ha seguito l’intero iter burocratico del complesso procedimento insieme al Dirigente Area V – Urbanistica e Attività Produttive – Benedetto di Lullo e Luciano Minutello responsabile della Confcommercio sede di San Severo.
“Con le associazioni di categoria – dichiara il Vice Sindaco Sderlenga – abbiamo un interesse comune: attuare un programma di sviluppo dell’attrattività commerciale e turistica per la valorizzazione del commercio e del turismo attraverso il marketing territoriale, attività culturali, la promozione dell’attrattività territoriale, le eccellenze turistiche ed enogastronomiche e la qualificazione dei servizi ad alto contenuto di innovazione tecnologica. Vogliamo anche favorire l’interrelazione tra commercio e turismo anche religioso, ai fini della valorizzazione dei prodotti del territorio”.